Treviolo

Gli alunni di Albegno disegnano la scuola del futuro. E solo uno su 47 teme il virus

Le quarte A e B hanno partecipato al concorso nazionale per progettare le classi di domani. Il soffitto in vetro per vedere il cielo, un giardino verticale, i muri per scrivere e cancellare liberamente

Gli alunni di Albegno disegnano la scuola del futuro. E solo uno su 47 teme il virus
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di Monica Sorti

I luoghi scolastici del futuro, ideati e progettati direttamente dai bambini. Partendo dalla frase «Pensate alla vostra classe come la vorreste», le quarte A e B della primaria di Albegno si sono messe in gioco e hanno partecipato al progetto «Realizza la tua classe ideale», promosso da Gam - Gonzagarredi e CampuStore, rivolto alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado.

I bambini hanno disegnato dei  mobili bellissimi, all'avanguardia. «L’obiettivo era dare libero sfogo alla fantasia e ragionare insieme sullo spazio scolastico e sui suoi componenti, aiutando i ragazzi a proiettarsi verso la ripartenza, dando loro fiducia verso ciò che li attende» spiega Carmen Rota, insegnante in entrambe le classi e coordinatrice del progetto. Ora i lavori sono pubblicati sulla pagina Facebook del concorso. La gallery che otterrà più punti entro il 15 giugno consentirà alla scuola di ricevere gratuitamente soluzioni d’arredo e tecnologiche innovative, per rinnovare un’aula dell’istituto.

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«Quando il dirigente scolastico ci ha proposto di partecipare a questo progetto ho pensato subito ai miei alunni, che sono molto creativi», racconta la maestra. «Mi piaceva l’idea, anche perché era una modalità per stare ancora tutti insieme e avere un obiettivo comune, in questo momento in cui ci sentiamo un po’ soli».

La maestra aggiunge: «È un’utopia, ma quando si realizza una scuola sarebbe bello avere un’idea di quello che vogliono veramente i bambini. Questo progetto ha favorito un’apertura mentale che prima non avevo. Presi come siamo dalla didattica e da tutte le problematiche connesse, non abbiamo mai considerato che anche il luogo dove si vive è importante».

Sono nate idee dove la scuola è circondata dal giardino e ha un bellissimo soffitto in vetro per vedere il cielo. C’è una parete in vetro con porta finestra scorrevole e zanzariera, un’altra con un giardino verticale e una terza sulla quale si può scrivere e cancellare liberamente. Ci sono banchi con collegamenti multimediali integrati e spazio per organizzare i materiali, disporre i libri. Sedie con il porta borraccia e Lim mobile, tablet per tutti. E un’opera d’arte di Kandinsky che hanno studiato in classe.

E il Covid-19 è entrato in questi progetti? «Solo una bambina ha realizzato i disegni pensando al virus, mentre gli altri non l’hanno proprio preso in considerazione. Come se avessero voluto andare oltre alle difficoltà di questi mesi. La didattica a distanza è stata un’esperienza molto forte. Un ringraziamento speciale ai genitori, che li hanno aiutati e che ci hanno supportato anche il questo progetto».

L’articolo completo e altre notizie su Treviolo alle pagine 37 e 38 del PrimaBergamo in edicola fino all'11 giugno, oppure sull'edizione digitale QUI.

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