Fratelli orobici

Grazie ai Bergamaschi nel mondo, che ci hanno aiutato nel bel mezzo della crisi

Dai soldi raccolti con la Fondazione della Comunità Bergamasca all’aiuto per il rimpatrio dei connazionali: un "viaggio" alla scoperta della solidarietà dei nostri conterranei fuori dai confini italici

Grazie ai Bergamaschi nel mondo, che ci hanno aiutato nel bel mezzo della crisi
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di Bruno Silini

I Bergamaschi nel mondo non sono stati certo con le mani in mano a guardare la drammaticità che il Coronavirus ha generato a Bergamo e provincia. Si sono fatti promotori di tante iniziative di solidarietà. Un senso di appartenenza alla terra d'origine che, nei giorni dell’emergenza, si è declinato in azioni e gesti di estrema generosità. «Un amore per Bergamo - precisa Carlo Personeni, presidente dell'Ente Bergamaschi nel Mondo - divenuto concretezza nel momento del bisogno». Cita i nomi di presidenti dei Circoli e collaboratori all’estero che sono si sono prodigati nel testimoniare fattivamente una prossimità alla terra natale: Stefano Lazzaroni da Ginevra, Gianni Turelli da Losanna, Valeria Generoso da Neuchâtel, Franco Sorini da Berna, Bernardo Bonadei da Zurigo, Palmiro Oprandi e Roberto Bracchi da Lucerna, Emilio Cadei dal Canton Ticino, Mauro Rota da Bruxelles, Giuliana Tosello da La Louvière (Belgio), Nanda Masserini da Parigi, Stefano Deleidi (Virginia, USA) e don Egidio Todeschini (Schaan, Liechtenstein), Marta Soligo da Las Vegas e Silvana Scandella direttrice del Centro di Ricerca Dlcm. Persone che oltre confine rappresentano l'immagine più qualificata di Bergamo.

«Rispondendo a un nostro appello e al loro anelito solidaristico - continua Personeni - hanno raccolto fondi in collaborazione con Fondazione della Comunità Bergamasca, fornito materiale sanitario da Washington, sottoscritto un protocollo di disponibilità ospedaliera tra Bergamo e Lucerna e facilitato il rimpatrio di Bergamaschi da Orlando (Florida) e dall’Argentina». Personeni racconta anche della sinergia della rete diplomatico-consolare in Belgio protagonista dell'iniziativa "Tous unis contre le coronavirus". Partito da Herstal è, infatti, arrivato a Bergamo all'ospedale degli Alpini alla Fiera un carico di materiale sanitario da sessanta metri cubi: bombole di ossigeno, di cui alcune maxi, diverse apparecchiature come il letto attrezzato e, infine, del prezioso materiale chirurgico. «La nostra Bergamo - aggiunge Personeni - che nel tempo ha dimostrato solidarietà concreta in numerose situazioni di richiesta di aiuto, dalle calamità naturali alle emergenze umanitarie, ora, a sua volta, ha avuto bisogno di aiuto e l'ha richiesto con riservata dignità ricevendo uno slancio di commovente solidarietà da tutto il mondo...

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