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Graziella ci vide giusto: l'Ottica Ceroni di Nembro è nella storia!

Il negozio, aperto dal 1973, è tra quelli riconosciuti come storici della Regione. Da ragazza la fondatrice si dilettava con le riparazioni sul bancone del nonno orologiaio. Serena: «Per mio padre si trattava di risolvere i problemi, aiutare le persone». «Il secondo lockdown? Servizio a casa e ottimismo»

Graziella ci vide giusto: l'Ottica Ceroni di Nembro è nella storia!
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di Elena Conti

Una storia aziendale nata dallo spirito imprenditoriale delle donne e corroborata dalla passione e dalla dedizione degli uomini. Quest’anno Ottica Ceroni, lo storico negozio di via Garibaldi a Nembro, compie ben 47 anni. Per l’occasione Regione Lombardia le ha assegnato il riconoscimento come attività storica. Un grande traguardo che inorgoglisce la titolare, Serena Trefiletti, ma che rappresenta un motivo in più per continuare a credere nella missione avviata da mamma Graziella nel 1973.

La storia ufficiale dell’Ottica Ceroni inizia proprio in quell’anno, che corrisponde alla fondazione, ma in realtà comincia una decina d’anni prima. Graziella Ceroni, prima titolare dell’Ottica, bazzicava per il negozio del padre Luigi, la Gioielleria Ceroni che l’anno scorso ha ricevuto anch’essa il riconoscimento come attività storica. «Era una ragazza brillante e curiosa, piena di idee - racconta la figlia Serena -, si dilettava nelle prime riparazioni di occhiali sul bancone del nonno orologiaio. Così ha deciso di aprire il proprio negozio di ottica, dopo il diploma come Ottico Optometrista nel 1967 al Galilei di Milano».

Serena Trefiletti e Roberto Gambirasio nel negozio di Nembro. In apertura Serena con la mamma Graziella Ceroni

Ma l’avventura imprenditoriale è appena cominciata. «Nel 1978 abbiamo aperto anche il secondo punto vendita di Zogno, gestito da mio papà Corrado. Siciliano di origine, dopo l’esperienza professionale come insegnante ha preso il diploma di ottico e si è piazzato in Val Brembana. L’idea era di mia mamma: un siciliano in Val Brembana negli anni ‘70 era una cosa curiosa, ma lui era dotato del giusto carisma per conquistare i clienti. Ancora oggi mio papà racconta delle prime visite specialistiche, effettuate su una vecchia poltrona da barbiere. Ma grazie alla sua cordialità e professionalità son bastati pochi mesi per acquistare le attrezzature necessarie».

Con gli anni il mestiere è diventato sempre più importante. «Per mio padre non si trattava di vendere soltanto degli occhiali - afferma Serena -, ma di risolvere i problemi della vista. La missione era aiutare le persone, offrendo prodotti di qualità in grado di risolvere le problematiche visive. È con questo spirito che nel 1997 mi sono diplomata come Ottico Optometrista al Leonardo da Vinci di Bergamo e sono entrata a far parte definitivamente della gestione aziendale. Ho portato una ventata fresca d’innovazione, dando una svolta all’immagine aziendale per poi giungere, nel 2015, alla fondazione dell’Ottica Ceroni Srl».

Nonno Luigi, orologiaio

Negli ultimi anni è nato poi un altro grande progetto che ha coinvolto il marito di Serena, Roberto Gambirasio, e il negozio di Zogno. «Anche lui si è diplomato ed è entrato a far parte dell’azienda. Grazie al suo amore per lo sport è nato il progetto Mole Occhiali per lo Sport, implementato soprattutto durante il periodo del lockdown. Roberto, appassionato di ciclismo, anni fa si è reso conto che viene data poca importanza alla protezione degli occhi durante l’attività sportiva. Dopo anni di studio e di ricerca, e di primi test con i compagni di allenamento, è nato il Metodo Mole. In una valle molto frequentata dagli sportivi, il nostro punto vendita si è specializzato per garantire ad agonisti e amatori l’occhiale da sole su misura per i singoli bisogni visivi. Occhiali personalizzabili, anche con lenti progressive, specifici per ogni tipologia di sport».

Il secondo lockdown non spaventa Serena. Nonostante la preoccupazione e le difficoltà dei mesi passati, resta forte la volontà di non arrendersi. «Sono una persona ottimista - dichiara -, cerco di non abbattermi e di trovare il positivo in ogni situazione. Durante la prima ondata abbiamo chiuso i negozi e continuato a garantire il servizio a domicilio. E anche oggi proseguiamo su quella strada, rimanendo vicini ai nostri clienti. E continueremo a portare innovazioni nel campo della contattologia, investendo e studiando sempre nuove soluzioni, soprattutto in seno al progetto Mole. Stiamo anche realizzando un e-commerce per vendere online i nostri prodotti. La speranza è che in futuro anche i nostri figli, Agata e Alberto, perpetuino la tradizione di famiglia».

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