La mancia: dove è un insulto e dove bisogna lasciarla
Paese che vai, usanza che trovi. Lo sanno bene i viaggiatori in giro per il mondo, che si trovano a dover affrontare l’annosa questione mancia. E lo sanno ancora meglio i tour operator che spesso includono nella quota di partecipazione a un viaggio il costo delle mance da lasciare in hotel, ristoranti, o agli autisti dei tour in pullman.
Infatti, se in Italia la mancia è un gesto di magnanimità e la somma è lasciata alla generosità di chi la elargisce, nel resto del mondo ci sono regole ben codificate che sanciscono un tariffario vero e proprio. Per non incappare in figuracce o essere considerati ospiti sgraditi in locali e ristoranti, è bene destreggiarsi nel mondo della mancia e capire il motivo per cui ogni Paese ha le sue regole, che non valgono solo per i turisti ma per chiunque decida di uscire a cena o di prendere un caffè in un bar. Al bando quindi il braccino corto, mano al portafogli e mente allenata a far di conto per calcolare le percentuali. Per i più pigri o negati in matematica, la tecnologia viene in aiuto con applicazioni per smartphone che calcolano la mancia dovuta una volta inserito il Paese, la circostanza e la cifra netta del servizio usufruito.
Generalmente non si lascia mai più del 20% del conto, ma ogni Paese ha le sue tradizioni, e, anche se in un impeto di generosità si decidesse di lasciare una lauta ricompensa per il servizio di cui si ha usufruito, nei Paesi dove la mancia è contemplata nessuno si offende.
Usa e Canada. Gli Stati Uniti sono il Paese dove la cultura del “tipping” (lasciare la mancia) è una prassi consueta. Non si tratta di una pretesa ingiustificata, dato che in America ci sono lavoratori chiamati “tipped” per i quali maggior parte dello stipendio è costituito proprio dalle mance, tanto che versano al fisco un importo calcolato dal datore di lavoro pari al 10% di quanto “venduto”. Il servizio non è incluso nel prezzo e in bar e ristoranti la mancia è obbligatoria e ammonta al 15-20% del servizio utilizzato. Al tassista basta arrotondare per eccesso o lasciare un 15% in più di quanto segna il tassametro. In hotel, per il servizio di facchinaggio, si calcola 1 dollaro per bagaglio, mentre negli hotel di lusso dai 2 ai 5 dollari a bagaglio. Per complicate richieste alla reception dell’albergo si arriva anche a superare i 20 dollari. In Canada si lascia di solito al massimo un 15% a camerieri, tassisti, parrucchieri, personale di hotel e bar.
Sudamerica. Anche qui è buona prassi lasciare una mancia attorno al 10%. In Argentina lo si fa nei ristoranti laddove il servizio non sia già incluso nel conto, in Brasile spesso il balzello viene aggiunto alla fonte e la grande povertà porta a lasciare la mancia anche a chi offre piccoli servizi per strada, come i lustrascarpe o i parcheggiatori. In Cile, addirittura, se si paga con carta di credito, il pos, prima della transazione finale, chiede se si desidera lasciare il 10% di mancia per il servizio. A differenza del Perù, dove la propina (mancia in spagnolo) è a discrezione personale.
Medio Oriente. Nei Paesi del Medio Oriente gli extra rappresentano l’unica fonte di guadagno, dato che gli stipendi bastano a malapena per sopravvivere. Lo stesso vale per Israele, dove gli stipendi medi sono alti, ma il personale impiegato negli alberghi è spesso palestinese o di etnia araba e quindi con stipendio molto basso. È consigliato lasciare almeno il 10% del conto e se si viaggia con tour organizzati è bene lasciare 2 euro al giorno agli autisti e 4 euro al giorno alle guide. Se non si lascia la mancia, e solitamente gli autisti e i tassisti hanno la capacità di accorgersi se il cliente ha difficoltà a mettere mano al portafogli, sono quasi assicurati un servizio scadente o fantomatici blocchi stradali che impediscono di raggiungere il luogo desiderato. Qualche euro o dollaro in più può aprire porte inimmaginabili. E nei paesi del Medio Oriente spesso il taxi è il mezzo di trasporto più sicuro. Un tassista “amico” è garanzia di sicurezza.
Giappone e Cina. Se in Giappone la mancia è un insulto, in Cina fino a prima delle Olimpiadi del 2008 la mancia era un’abitudine molto rara, e veniva riconosciuta una gratifica solo alle guide turistiche o per i servizi ricevuti in albergo. Dopo Bejing 2008, le consuetudini occidentali hanno spazzato via la convinzione che la mancia rappresenti un’iniquità capitalistica, e anche in Cina è diventata comune, sempre però a discrezione del cliente, non obbligatoria e non prevista per i tassisti.
Europa. In molti Paesi europei la mancia viene lasciata a discrezione e difficilmente viene richiesta. Non è obbligatoria, anche se è sempre ben gradita. Nel conto solitamente è incluso il servizio. Così è in Germania e in Francia, dove però al ristorante è buona prassi lasciare un extra, di circa il 10% del conto. Qualche spicciolo in hotel e facchini e portieri saranno felici. Niente mancia ai tassisti. Anche Spagna e Portogallo spesso includono il servizio, ma, a meno che non si sia rimasti del tutto insoddisfatti, è bene lasciare un 5-10% del conto. In molti altri paesi come Grecia, Est e Nord Europa, Belgio, lasciare la mancia nei ristoranti, in hotel, ai tassisti e alle guide turistiche è a discrezione del cliente. Si può arrotondare la cifra in eccesso e si farà contento chi ci ha garantito il servizio. In Austria, a facchini e personale delle pulizie in hotel si lascia un 5-10%, il servizio al ristorante è incluso ma molti camerieri di locali di lusso rifiutano una mancia se bassa. Nei Paesi Bassi si lascia il 10% ai tassisti. Nel Regno Unito è consuetudine lasciare la mancia per chi svolge lavori manuali, come i facchini, i camerieri e il personale ai piani degli hotel, ma solo se hanno svolto un lavoro che soddisfi pienamente il cliente.
La mancia in Italia. E chi rimane in Italia, come deve comportarsi? Da noi la mancia non è prevista, ed è vietato chiederla. Solo nelle case da gioco per i croupier è considerata reddito da lavoro dipendente, e per questo soggetta a contributi previdenziali. Al ristorante e in hotel di solito si lascia qualche moneta al momento di andarsene, ma non è affatto obbligatoria. Dopotutto solo in Italia, al ristorante, esiste la voce “coperto”.