Il bel progetto di otto imprese locali per un turismo sostenibile in Val Cavallina
Un condominio di Casazza diventerà luogo di pernottamento e un'area lì vicina è stata individuata come punto di partenza per i tour in e-bike
Bed&Bike e Spritze-bike: bastano i nomi ad attirare l'attenzione, ma si rimane ancora più stupiti se si parte da questi per conoscere l'ampio progetto di promozione turistica della Val Cavallina che c'è alle loro spalle e scoprire così che motore del tutto sono otto imprese locali con una spiccata propensione per il territorio.
La presentazione
Lunedì scorso, 16 gennaio, al ristorante LaFonte di Monasterolo è stata presentata l'iniziativa che intende offrire ai visitatori un’esperienza del territorio improntata alla sostenibilità economica e ambientale, alla mobilità leggera e all’immersività. Primo passo sarà la riqualificazione di un immobile, individuato in un condominio oggi disabitato di Casazza, che prenderà forma nel corso del 2023.
Nel contesto di questa realtà verranno inserite le iniziative del Bed&Bike, rendendo il condominio un bed & breakfast. Con Spritze-bike, per l'appunto. Nella zona industriale di Grone, lì dove scorre il fiume Cherio, c’è un’area, quasi già quasi pronta, che farà sia da punto di partenza per le esplorazioni in bicicletta che da angolo per ritrovarsi a brindare, accompagnando il vino a cibi tipici valligiani.
Per un turismo sostenibile
Walter Negrinelli, alla guida della cordata di otto imprese valligiane coinvolte nel progetto, ha sottolineato a L'Eco: «Qui in Val Cavallina ci siano dei posti fantastici, emozionanti, che non hanno nulla da invidiare ad altre località più famose. La nostra forza è il contatto con la natura, le presenza di tracce del passato, delle opere d’arte, di prodotti enogastronomici: tutte cose che si possono integrare nel quadro di un turismo sostenibile e “slow”».
Un campo di tulipani
Ma non è finita: i promotori del progetto stanno lavorando per avviare, vicino al castello di Monasterolo, la trasformazione di un grande prato di proprietà privata in una distesa di tulipani. Dopotutto, i campi di auto-raccolto sono diventati una vera e propria tendenza negli ultimi anni.
In questo caso, l'impresa avrà anche un fine sociale, perché l'idea sembra essere quella di donare parte del ricavato della vendita di ogni fiore all’associazione Cuore di Donna di Casazza, che si occupa di sostenere le pazienti oncologiche in tutta Italia.