Il camping San Simone non chiuderà: lo ha salvato un imprenditore torinese
A Isola di Fondra, è un pezzo di storia: ha aperto 40 anni fa. Ad acquisirlo la famiglia di Maurizio Buora

Doveva chiudere i battenti il 30 giugno. Invece, il camping San Simone di Isola di Fondra è salvo: a mantenere in attività lo storico campeggio dell'alta Val Brembana ci penserà un imprenditore di origini torinesi, che vorrebbe organizzare anche dei raduni.
Proseguirà con la famiglia di Maurizio Buora
I primi avvisi di sgombero erano arrivati ad aprile ai centoquaranta affezionati che avevano sottoscritto un contratto d'affitto degli spazi, in alcuni casi addirittura trentennale. Data ultima per lasciare le piazzole (duecento, disposte su cinquantamila metri quadrati) libere: 30 giugno. Grande il dispiacere: il Camping San Simone ha infatti aperto nel 1984, dall'idea di tre lungimiranti imprenditori: Eugenio Campana, Giovanni Panseri e Carlo Cerri.
Alla guida, negli ultimi tempi, c'era la figlia di quest'ultimo, Paola Cerri che aveva deciso di chiudere l'attività. Diversi, i motivi: dall'aumento dei costi di gestione e una forte carenza di personale disposto a lavorare sul territorio. L'amministratrice aveva tentato un'ultima possibilità per mantenere il campeggio aperto: la vendita.
Tentativo andato in porto perché, negli scorsi mesi, un acquirente si è fatto avanti: si tratta, come riporta Val Brembana Web, della famiglia di Maurizio Buora. Di origini torinesi, è titolare anche del camping Maniva, in Valtrompia e ha già le idee chiare: tra gli obiettivi per ridare linfa vitale al "nuovo" Camping San Simone, quello di sviluppare più servizi rivolti a clienti itineranti, camperisti, roulotte e tende, organizzando anche dei raduni.