Il jogging fa bene anche nel traffico Perciò niente scuse, fuori a correre!
Non ci sono più scuse per darsi alla sedentarietà. Anche in metropoli super trafficate, i benefici dello sport praticato all’aria aperta sarebbero superiori agli effetti nocivi di smog, stantuffi, e gas tossici. Lo dimostrerebbe uno studio danese condotto dall’Università di Copenaghen, recentemente pubblicato sulle pagine della rivista Environmental Health Perspectives.
Meglio fare jogging. Anche in città trafficate e piene di smog (magari evitando le ore di punta), è meglio uscire a correre piuttosto che chiudersi in una palestra sul tapis roulant. Perché lo smog, contrariamente a quanto si possa pensare, non avrebbe implicazioni così importanti sulla salute dato che i potenziali effetti negativi degli agenti tossici sarebbero contrastati proprio dai benefici, di gran lunga superiori, svolti dall’attività fisica.
A dimostrarlo sono gli esiti di un ampio studio danese che ha monitorato dal 1993 al 1997 le abitudini sportive e non solo di oltre 52mila cittadini di età compresa tra i 50 e i 65 anni, residenti in due centri con alto tasso di inquinamento atmosferico, Aarhus e Copenaghen. Con un solo scopo: valutare quanto l’aria cattiva potesse influenzare lo stato di salute e in particolare quanto potesse essere eventualmente responsabile di una morte prematura per cause cardiovascolari. Così, i partecipanti all’indagine sono stati interrogati sulle loro abitudini sportive, vale a dire su quanta e quale attività fisica praticassero comunemente e nel tempo libero; dove cioè se indoor chiusi in una palestra o outdoor, in mezzo al verde; come si recassero al lavoro, se in bicicletta, in auto a piedi e così via. Cosa ne è emerso?
Ha vinto lo sport sull’inquinamento. Le aspettative dei ricercatori danesi hanno trovato riscontro positivo. L’indagine e il monitoraggio dei volontari avrebbe infatti dimostrato che chi conduceva uno stile di vita più attivo aveva il 20 percento di rischio in meno di andare incontro a un evento cardiovascolare, anche letale, rispetto ai sedentari, pigri e pantofolai. Dato, questo, che era noto da tempo, ma la novità emersa sta nel fatto che questo beneficio riguarda anche le persone residenti in areeurbane più inquinate e trafficate, e che praticano esercizio fisico all’aria aperta. Stando a questi risultati, dunque, i ricercatori sostengono che lo smog e il traffico non devono essere considerati un incentivo alla pigrizia.
Alcuni accorgimenti finali. Comunque, e nonostante gli esiti soddisfacenti dell’ampio studio, i ricercatori danesi consigliano comunque di praticare sport, quando possibile, in parchi e aree verdi dove lo smog è più basso e lontano da strade trafficate. Tanto più che non è possibile generalizzare: infatti i dati ottenuti riflettono la situazione di un Paese, la Danimarca appunto, o di contesti in cui i tassi di inquinamento possono essere simili ma che potrebbero variare in presenza di percentuali di agenti tossici diverse. Resta però evidente, e questo indipendentemente dai Paesi, che l’attività fisica ancora una volta conferma i suoi benefici e può essere considerata un antidoto per provare a combattere l’obesità, il sovrappeso, la sindrome metabolica e tutte le implicazioni ad essa correlate.