Il latte materno rende più sani e anche un bel po' più intelligenti
È una pratica che esiste da quando esiste la vita, ma sul tema, a quanto pare, non sappiamo ancora tutto. Le ultime novità a riguardo ci giungono direttamente da oltreoceano, dove una ricerca condotta da alcuni studiosi brasiliani avrebbe dimostrato che il latte materno, oltre al vantaggio della massima garanzia di genuinità, ne avrebbe uno in più, e tutt’altro che secondario: rende i bambini più scaltri e intelligenti.
Di cosa si tratta. Gli uomini che sono stati allattati da piccoli hanno un quoziente intellettivo più alto. Ecco quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Global Health. La ricerca, condotta da alcuni studiosi dell’Università di Pelota, è basata sull’analisi di circa 3500 casi: i soggetti presi in considerazione, nati tra il 1982 e il 1985, sono stati seguiti nell’arco di trent’anni, così come gli aspetti dell’ambiente in cui sono cresciuti e le caratteristiche genitoriali.
Il risultato sembra dimostrare che, quanto più a lungo un bambino viene allattato al seno nel corso del suo primo anno di vita, tanti più saranno i vantaggi che riscontrerà una volta divenuto adulto. Nel concreto? Un uomo che è stato allattato almeno per un anno, potrebbe aumentare di ben quattro punti il suo quoziente intellettivo, studiare mediamente nove mesi in più e ricevere uno stipendio superiore di circa 341 real brasiliani (98 euro) rispetto a coloro che sono stati allattati soltanto per un mese.
La questione è discussa. I reali o presunti effetti benefici dell’allattamento sono da tempo oggetto di dibattito. L’ipotesi secondo cui gli acidi grassi DHA presenti nel latte materno agevolino lo sviluppo del cervello presenta tuttavia sempre più valide argomentazioni a favore e sono numerosi gli studi che hanno provato strette correlazioni tra un lungo periodo di allattamento e abilità cognitive più sviluppate. A mettere in discussione i risultati, però, era il fatto che in queste precedenti ricerche, il livello di istruzione materno e le condizioni socio-economiche non fossero sufficientemente tenute in considerazione.
La particolarità dello studio condotto in Brasile consiste nel fatto che gli individui osservati fossero accomunati dall’appartenenza a classi sociali piuttosto simili. In questo modo, i fattori di sviluppo determinati dall’ambiente circostante hanno perso di importanza. Per quanto gli studiosi di Pelota non neghino le influenze determinate dal reddito familiare, dall’istruzione dei genitori, dall’età della madre e dal tipo di parto, tali fattori non sono considerati così rilevanti
Allattamento: i dati in Italia. Nel Belpaese i dati sembrano essere migliorati col tempo: tra il 2005 e il 2013 la percentuale di donne che allatta al seno è salita dall’81,1 percento all’85,5 percento. Ed è aumentata anche la durata media del periodo di allattamento: da 6,2 mesi nel 2000 a 7,3 mesi nel 2005, fino al valore di 8,3 nel 2013. Il numero medio di mesi di allattamento esclusivo al seno è pari a 4,1. Il valore più alto si registra nella Provincia autonoma di Trento (5) e quello più basso in Sicilia (3,5).Tra le cittadine straniere è maggiore sia la quota di donne che allatta (l’89,4 percento contro l’84,6% delle italiane), sia la durata dell’allattamento (9,2 mesi in media, contro 8,1 delle italiane).
I benedifici anche per la mamma. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda oggi di allattare al seno i bambini in maniera esclusiva fino ai sei mesi di vita, e possibilmente anche oltre. Tra gli innumerevoli vantaggi immediati che il latte materno fornirebbe al bambino, il più importante è la resistenza alle infezioni. Ma ci sono anche altri effetti benefici, stavolta per la mamma. Per esempio:
- Aiuta a tornare in forma: il corpo di ogni donna, durante il periodo della gravidanza, accumula delle scorte adipose che vengono consumate dall’organismo nella fase di allattamento, favorendo il dimagramento naturale.
- Rafforza il rapporto con il piccolo: l’allattamento mette in moto specifici ormoni (prolattina e ossitocina) che la aiutano a sentire meno la fatica di accudire il piccolo, e a sintonizzarsi meglio sulla sua stessa linea d’onda. Tutti vantaggi che abbassano la percentuale di una possibile depressione post-partum.
- Prevenzione: è ormai assodato il significativo effetto benefico dell’allattamento nella prevenzione dei tumori al seno, ovaio e utero. L’effetto protettivo dell’allattamento per queste malattie è tanto maggiore quanto più lunga è la sua durata.