Uno studio della Stanford University

Il miracolo della voce della mamma che attiva cervello ed emozioni

Il miracolo della voce della mamma che attiva cervello ed emozioni
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Nutrice, in grado cioè di alimentare biologicamente, ma anche di favorire la crescita di emozioni e lo sviluppo mentale. Anche con la sola voce. Se mai vi fossero stati dubbi sui benefici che la mamma apporta nel bimbi, fin dai primi vagiti, ora sono scomparsi. Perché uno studio americano, della Stanford University School of Medicine, pubblicato sulle pagine di Pnas (Proceedings of the National Academy of Science), avrebbe dimostrato che il neonato non solo è in grado di riconoscere la voce della mamma fra mille, ma che, al suo dolce suono, attiverebbe importanti aree cerebrali, correlate ad alcune delle maggiori funzioni mentali.

 

 

Si riconosce fra mille. È bastata una risonanza magnetica, ai ricercatori, per scoprire e confermare il miracolo che la voce della mamma compie nel bambino, soprattutto nel neonato. I risultati dell’esperimento, seppur su piccoli numeri, sono significativi e raccontano di un effetto mentale straordinario. I ricercatori hanno invitato 24 bambini, fra i 7 e i 12 anni, tutti sani, senza problemi cognitivi e cresciuti dalla mamma naturale, ad ascoltare tre parole insensate, al fine di non suggestionare alcuna emozione, memoria o traccia conoscitiva, registrate dalla voce di tutte le donne, compresa anche la loro mamma, e da alcune altre donne, mamme anch’esse, ma esterne allo studio. Nel 97 percento dei casi i piccoli, senza quasi mai sbagliare, ci hanno messo meno di un secondo a riconoscere la loro voce, quella più cara al cuore.

Le attivazioni cerebrali. I ricercatori sono poi andati oltre e hanno voluto capire se quella voce era in grado di lasciare un segno, oltre che uditivo, anche cerebrale. Così, mentre ascoltavano le registrazioni, gli esperti hanno analizzato, attraverso una risonanza magnetica, le reazioni prodotte dalle differenti voci sul cervello dei bimbi. È stato così possibile osservare che, all’ascolto della voce della mamma, si attivavano alcune specifiche aree, come ad esempio la corteccia primaria uditiva, che si occupa appunto di questo senso; l’amigdala correlata alle emozioni e alle gratificazioni; il sistema mesolimbico e la corteccia mediale prefrontale, che si associano al riconoscimento dei volti e alle informazioni su se stessi. I bambini che avevano riconosciuto la voce della mamma e che avevano acceso le facoltà di tutte queste aree, erano anche quelli dotati della migliore capacità di comunicazione.

 

 

La voce della mamma. Insomma, questo dolce e caro suono supererebbe tutte le barriere, andando oltre le aree cerebrali e arrivando nel profondo. Stimolando cioè l’udito, ma anche le emozioni; toccando le sfere dedicate all’acquisizione di comportamenti sociali e delle priorità affettive fino a favorire molte altre funzioni complesse. Gli sviluppi della scoperta potranno essere preziosi e importanti. Infatti il miracolo vocale potrebbe aprire la via a studi per meglio comprendere alcuni deficit di comunicazione correlati a patologie specifiche, come ad esempio l’autismo.

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