Il presidente del Congresso Usa in lacrime per le parole del Papa

Non esistono solo le Mission impossible da cinema. Anche fare un riassunto dell’elenco telefonico è impossibile. Anche tentar di riassumere l’intervento di papa Francesco al Congresso degli Stati Uniti è una mission impossible. Fortunatamente è già disponibile in mille forme e in tutte le lingue che si vogliono. In sintesi, ha recuperato la storia americana attraverso quattro figure cardine di quel grande paese: il presidente Abramo Lincoln, Martin L. King, la sindacalista anarchica e poi cattolica Dorothy Day, il monaco Thomas Merton, di cui tutti abbiamo letto La montagna delle sette balze.
Accennando alla consuetudine istituzionale del Discorso sullo stato dell’Unione, il magnifico Luis Badilla, direttore del Sismografo, ha detto che questo è stato il primo Discorso sullo Stato del Mondo. Furio Colombo, chiesto di dire cosa ne pensava su TV2000, ha sottolineato che il Congresso un discorso così non se l’era mai sentito fare. Un discorso che riportava i presenti a una giornata di lavoro importante, non a un rituale. Un discorso senza esclusioni e senza timori. Incredibile. Il presidente (Speaker) della Camera dei Rappresentanti, John Boehner, che aveva accolto il papa con qualche difficoltà (o almeno tale sembrava, all’inizio), alla fine non ce l’ha fatta a trattenere le lacrime.

Pope Francis, flanked by Vice President Joe Biden and House Speaker John Boehner of Ohio, waves to the crowd on Capitol Hill in Washington, Thursday, Sept. 24, 2015, as they stand on the Speaker's Balcony on Capitol Hill, after the pope addressed a joint meeting of Congress inside. (ANSA/AP Photo/Susan Walsh)

Pope Francis is applauded as he arrives to on Capitol Hill in Washington, Thursday, Sept. 24, 2015, to address a joint meeting of Congress. Watching, in the front row, from left are, Supreme Court Justice Sonia Sotomayor, Ruth Bader Ginsburg, Anthony Kennedy, Chief Justice John Roberts and Secretary of State John Kerry. (ANSA/AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)

Pope Francis addresses a joint meeting of Congress on Capitol Hill in Washington, Thursday, Sept. 24, 2015, making history as the first pontiff to do so. (Tony Gentile/Pool Photo via AP)

Pope Francis addresses a joint meeting of Congress on Capitol Hill in Washington, Thursday, Sept. 24, 2015, making history as the first pontiff to do so. Listening behind the pope are Vice President Joe Biden and House Speaker John Boehner of Ohio. (ANSA/AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)
37 applausi, 8 standing ovation, e poi, riprendiamola, la serie dei 4 americani indicati come riferimento. Due dei quali almeno - Martin L. King e Dorothy Day - decisamente fuori ordinanza per la loro vita privata e uno, Merton, immigrato. E poi King nero e protestante come Lincoln, la Day donna dai trascorsi burrascosi: insomma siamo qui insieme a costruire una società più umana. Anche i santi - come il recente Junipero Serra, su cui molti hanno avuto a che ridire - sono pieni di errori: e allora?
Una suora, una suor Bernardette che pareva un capo indiano, ha ricordato in un suo intervento il momento in cui, anni fa, Dorothy Day, Madre Teresa e l’arcivescovo Dom Helder Camara erano insieme in una qualche manifestazione che promuoveva la dignità dell’uomo e a favore dei diseredati in America. Par di ricordare che fosse nel 1976. Fra Jude Winkler, francescano, che ringrazia i benedettini trappisti per aver aver accolto tra loro la vocazione di Thomas Merton rifiutato dai francescani suoi confratelli. E poi, all’uscita, lo spettacolo della Cinquecento L con dentro il papa che si muove tra le immense auto nere blindate americane che lo scortano verso l’incontro coi senzatetto. Scene da film con motociclisti imbandierati, antenne sui corazzati, agenti con gli auricolari per un uomo stretto dentro una macchinetta che passava dal Campidoglio a una mensa dei poveri in meno di un quarto d’ora.
Michel Foucault, uno dei guru intellettuali della seconda metà del secolo scorso, ha detto che il commento è sempre un tentativo di far emergere da uno scritto quel che già vi si trova da sempre.
Bene: chiunque può vedere cosa c’è scritto nelle note (le ha chiamate così) che papa Francesco ha indirizzato al congresso. Paradossalmente sono note senza profondità, come è senza profondità uno specchio che rifletta il bagliore del sole. Non sono per gli intelligenti: sono per i semplici. Il papa si fida del fatto che tutti possano capirle. Sono parole che hanno spiegato il mondo nel senso che lo hanno steso su un filo come si fa coi lenzuoli dopo che la lavatrice ha finito il suo ciclo. Come quando aveva parlato ai Movimenti in Paraguay, quello in cui ricordava che anche i cartoneros possono collaborare alla salvezza del mondo, solo che non abdichino alla loro dignità.
Quello che il papa ha detto ad un concentrato del potere mondiale - come noi potremmo dire: questo volume contiene i numeri telefonici della città di Bergamo - è che il mondo sta davanti agli occhi di tutti con tutte le sue contraddizioni e le sue difficoltà, ma che potremmo, col tempo, renderlo splendente se tutti cercassimo di fare agli altri quel che vorremmo che fosse fatto a noi. L’ha chiamata la Golden Rule, la regola d’oro.

Thomas Merton in una immagine tratta da wikipedia . +++ EDITORIAL USE ONLY- NO SALES NO ARCHIVE +++

Dorothy Day, fondatrice del "Catholic Worker Movement" in una foto tratta da Wikipedia +++ EDITORIAL USE ONLY- NO SALES NO ARCHIVE +++

Una foto di archivio di Martin Luther King ANSA

Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati uniti, assassinato a Washington nel 1865. Quest'opera ?? nel pubblico dominio negli Stati Uniti e in tutti i Paesi nei quali il copyright ha una durata di 100 anni dopo la morte dell'autore o meno. --------------------------------------------------------------------------------
I presenti hanno applaudito in piedi. Speriamo che non l’abbiano fatto immaginando che fosse una trovata del papa, come anni fa una signora molto addentro nella Beat Generation magnificò il valore antiborghese della metafora “sepolcri imbiancati” attribuendola al genio di Allen Ginsberg. Comunque, anche se lo facessero, andrebbe bene ugualmente: l’importante è che ne tiriamo le conseguenze.
Poi, benedetta dalla terrazza una folla di convenuti che pareva di essere in piazza San Pietro - e i più importanti fra di loro, ha detto, i bambini - preso posto sulla Cinquecento tra i blindati, è andato dai senzatetto. A loro ha detto che non ci sono giustificazioni di sorta al fatto che qualcuno non abbia una casa e ha pregato coi presenti ricordando san Giuseppe, anche lui per un certo tempo privo di domicilio stabile. Il Padre ha provveduto a Giuseppe, sarebbe bello che qualcuno provvedesse adesso agli homeless. Come diceva Woody Allen: a qualcuno bisogna pure ispirarsi. Ha iniziato il Padre nostro in spagnolo chiedendo ai presenti di continuare nella loro lingua. Che nessuno resti fuori, insomma. Non c’è nessun fuori all’amore di Dio. Poi li ha benedetti e ha chiesto di pregare per lui. Come aveva detto poco prima dalla terrazza del Congresso: se qualcuno non sa o non può pregare, che almeno gli auguri cose buone. Noi potremmo fare entrambe le cose.
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