La storia

L'ex professore dell'Accademia Carrara che da solo restaura la chiesetta di Fiobbio

Il particolare incontro fatto da un lettore il giorno di Ferragosto. Il docente non è riuscito a coinvolgere il Comune e la Parrocchia, ma porta avanti lo stesso il progetto

L'ex professore dell'Accademia Carrara che da solo restaura la chiesetta di Fiobbio
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Un lettore ci ha voluto raccontare un incontro particolare, avvenuto nel pomeriggio di Ferragosto: stava passeggiando ad Albino nella frazione di Fiobbio quando, a differenza delle altre volte, ha notato la porticina della chiesetta vecchia socchiusa. L’edificio sacro è in stato di abbandono già da tempo con le sue pietre nude, le nicchie vuote e i rosoni con i vetri rotti. Costruita tra XVII e XVIII secolo, dedicata a Sant’Antonio da Padova, fu abbandonata quando fu consacrata quella nuova nel 1924. Il sagrato è stato ricoperto in passato di asfalto e una porta laterale, con i vari strati di catrame depositati all’esterno negli anni, ha la soglia rialzata di circa venti centimetri e quando piove a volte entra acqua. Lì non c’è mai nessuno ma stavolta, incuriosito, è entrato per capire cosa stesse succedendo.

Oltre alla soglia valicabile – racconta nella lettera -, ecco al suo interno armeggiare con svariati materiali edili un canuto personaggio, palesemente artista e innamorato, ma di età avanzata. Colto di sorpresa mi si fa incontro con uno stanco sorriso sulle labbra, sorpreso quanto me, di vedere che a qualcuno ancora interessa quell’antico manufatto.

Si è così scoperto che questo signore è un professore dell’Accademia Carrara di 82 anni, ora in pensione, che ha deciso di dedicarsi al restauro della chiesetta: dopo aver cercato di coinvolgere Comune e Parrocchia, ha deciso di portare avanti il progetto da solo. All’interno ha portato vari attrezzi, materiali e disegni. Dopo aver speso un bel po’ di denaro per rifare il tetto ed essere riuscito a recuperare alcune parti del tempio ha confessato, durante la conversazione, di sentirsi stanco e demoralizzato. Ha voluto tentare l’impresa senza aiuti esterni dopo aver capito che, forse per la burocrazia, forse per la mancanza di fondi, non ne sarebbero arrivati. Dopo aver parlato con il docente, pensando fosse un peccato che un proposito lodevole come questo finisse nella rinuncia, dimenticato da tutti, a voluto renderne partecipe l’opinione pubblica.

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Non sarò tanto ingenuo da credere che cambi la sorte e il destino del professore e del suo mirabile progetto – ha concluso -, ma mi piacerebbe pensare che qualcuno possa essere fortunato quanto me e veda quella antica chiesetta dentro e la ammiri già così, lasciando galoppare la fantasia per immaginarla restituita al suo splendore.

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