Imparare come si fa a imparare Un corso online serissimo (e virale)

Coursera è un sito di formazione a distanza creato nel 2012 da un gruppo di docenti dell’Università di Stanford, con lo scopo di rendere la conoscenza accessibile a tutti, tramite dei corsi online gratuiti. Inizialmente basato su lezioni fornite dall’Università di Stanford, la Princeton University, l’Università del Michigan e della Pennsylvania, in meno di un anno si è allargato ad altri dodici atenei, fino ad arrivare al centinaio di oggi. I corsi, in formato Mooc (Massive Open Online Courses) sono gratuiti, ma per ottenere dei certificati di frequenza è generalmente richiesto un pagamento. Tra i più seguiti ci sono quelli di data science, value chian management e sul linguaggio di programmazione Python. Il corso più seguito di sempre, però, non riguarda l’informatica ma qualcosa di apparentemente più semplice e alla portata di tutti, ovvero l’apprendimento.
Imparare a imparare: la tecnica del pomodoro. Learning how to learn (Imparare a imparare) è infatti un corso che insegna, al milione e ottocentomila studenti che lo stanno seguendo da 200 Paesi diversi, una serie di tecniche per imparare ad affrontare materie difficili, smettere di procrastinare e padroneggiare argomenti o situazioni difficili. Focalizzarsi, fare delle pause, fare pratica sulla tecnica, conoscersi. Questi i quattro step necessari per imparare a imparare. Il segreto, infatti, sembra essere nella cosiddetta “tecnica del pomodoro”, ovvero nello spezzettamento del tempo in blocchi da venticinque minuti, utilizzando un timer, come quello a forma di pomodoro che si usa in cucina, da cui viene il nome del metodo. Durante questo tempo è assolutamente vietato l’uso di Facebook o di ricerche online che possono distrarre dal lavoro. Alla fine dei venticinque minuti di lavoro concentrato si ha diritto a una pausa di cinque minuti, che diventano 15 oppure 30 dopo quattro cicli di lavoro da venticinque minuti.
Cruciale la mancanza di distrazioni così come – anche se potrebbe sembrare contro-intuitivo – le pause, fondamentali per ricaricare il cervello e dargli nuovo carburante per gli step successivi. Durante questi break si consiglia di bere acqua, mangiare frutta oppure fare attività che non implichino l’uso del computer. Nella pausa lunga, invece, consigliatissima l’attività sportiva, meglio ancora se all’aperto. L’uso del timer è molto importante perché aiuta a non procrastinare e a mettersi al lavoro automaticamente. Il solo pensiero di dover fare delle attività che non ci piacciono, infatti, attiva immediatamente zone del cervello collegate al dolore. La “tecnica del pomodoro”, quindi, aiuta la mente a focalizzarsi, portandola subito a lavoro, senza darle il tempo di pensare all’attività da fare. È dunque fondamentale non lasciarsi prendere dal panico derivato dalla mole di lavoro che si ha di fronte; procedere “un pomodoro per volta”, venticinque minuti per volta, senza pensare ai task successivi.
Una storia personale. Ideatori del corso sono la Professoressa Barbara Oakley, docente di ingegneria alla Oakland University in Michigan, suo marito Philip, e il neuroscienziato Terrence Sejnowski. La storia del metodo si incrocia con quella personale della dottoressa Oakley, che dopo aver studiato linguistica, imparato il russo, lavorato in Antartide ed essersi arruolata nell’esercito, è poi tornata “indietro” per studiare ingegneria, vincendo la paura della matematica che da sempre l’aveva frenata. Il metodo che applica nel suo corso su come imparare a imparare è lo stesso che l’ha portata ad appassionarsi alla matematica e a studiarla approfonditamente, dopo averla per anni evitata, per poter capire il funzionamento dell’attrezzatura con la quale aveva lavorato come ufficiale addetto alle comunicazioni.