Inaugurazione il 24 alle 18 in via S. Tomaso

La bella idea del gallerista Ceribelli Una mostra solo per i nostri artisti

La bella idea del gallerista Ceribelli Una mostra solo per i nostri artisti
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Opera in apertura: Quattro asini, Francesco Parimbelli, 2017

 

«Ho voluto riempire un vuoto, tutto lì. Vedo una scarsa attenzione verso i pittori locali e non capisco perché: a Bergamo abbiamo artisti di valore, riconosciuti anche a livello nazionale. Così ho deciso questa collettiva». Arialdo Ceribelli è un gallerista noto, da trent’anni la sua sede si trova all’inizio della via San Tomaso, a due passi dalla Carrara, di fronte alla Gamec. Quando ha aperto, la pinacoteca esisteva già da quasi due secoli, la Gamec, Galleria di arte moderna e contemporanea, invece ancora non c’era. Tra le ragioni che negli anni Novanta portarono alla costituzione della Gamec, c’era anche il desiderio di prestare un’attenzione particolare, critica, agli artisti bergamaschi. Ma, nei fatti, non è andata esattamente così. «L’anno scorso - spiega Ceribelli seduto in una saletta della sua galleria -, verso fine anno, ho proposto l’opera di Erminio Maffioletti. E ho pensato che fosse una buona cosa prestare attenzione ai nostri artisti, così ho considerato che da una personale sarei potuto passare a una collettiva. Per questo ho organizzato questa mostra». La rassegna apre sabato 24, protagonisti sono: Aurelio Bertoni, Gianfranco Bonetti, Maurizio Bonfanti, Erminio Maffioletti, Francesco Parimbelli, Gianriccardo Piccoli, Alessandro Verdi. Titolo: Spazio Tempo in Figura. L’inaugurazione è alle 18 nella Galleria Ceribelli, la chiusura avverrà il 19 gennaio.

 

[Il gallerista Arialdo Ceribelli]

 

La Ceribelli è ricavata in un edificio quattrocentesco, all’interno si ammirano le volte di mattoni. Sembra, dalle vetrine esterne, che sia piccola. In realtà, dietro la prima sala, si apre un labirinto di altre stanze, passaggi, gradini, ripostigli. Dal sapore molto medievale. Continua Ceribelli, in questa sala con appese le opere di Biagi e del suo prediletto, Ferroni: «Di questi autori, che presentiamo da sabato, io ammiro la coerenza e la costanza nel lavoro. Per esempio, Bertoni porta avanti la sua opera da quando aveva vent’anni: se vedi un suo quadro di allora lo capisci che è suo, anche se è diverso da quelli di oggi. E lo stesso per Verdi, che seguo da quando aveva diciotto anni. Ma anche gli altri si notano per la ricerca, la coerenza». Verdi e Piccoli sono fra i più noti al di fuori della nostra città. Continua Ceribelli: «L’anno venturo organizzerò una nuova collettiva, con altri pittori non presenti in questa attuale. Continueremo in questo ambito, quello della ricerca che fa comunque riferimento al figurativo. È l’espressione che io preferisco. L’arte concettuale, le installazioni non...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 11 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 29 novembre. In versione digitale, qui.

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