La bella iniziativa "Cent'anni": voci, storie e rinascite al Caffè Amico di Mozzo
Prima erano una ventina, adesso si arriva a 45 persone; ogni volta un’attività diversa. «C’è chi non usciva di casa: ora è tra i più presenti»

di Dino Ubiali
“Cent’anni”: voci, storie e rinascite al Caffè Amico. Un’iniziativa nata all’interno della parrocchia e sostenuta finanziariamente dal progetto Wyfy, oltre che dall’amministrazione comunale di Mozzo, con la quale la parrocchia ha stipulato una convenzione fino al 2027. L’obiettivo è chiaro: offrire uno spazio accogliente dove affrontare insieme problemi sociali e di integrazione.
«È una delle tre linee di intervento su cui abbiamo lavorato con più dedizione - racconta Nadia di Caritas, una delle organizzatrici -. Gli incontri sono partiti il 16 ottobre e, da allora, abbiamo visto crescere costantemente il numero di partecipanti. Da 20-25 persone iniziali siamo arrivati anche a 45 presenze nei mercoledì più vivi».












Ogni volta, infatti, viene proposta un’attività diversa. I partecipanti arrivano anche in anticipo, creando un’attesa viva già dalle 9 del mattino. Ciò che colpisce è la naturalezza con cui persone diversissime per storia, condizioni fisiche e vissuti personali si incontrano, si conoscono e si accolgono.
«Anche chi ha difficoltà motorie o soffre di forme di demenza - aggiunge Nadia - trova qui un ambiente inclusivo, senza barriere né emarginazione». Il vero impatto? «Alcuni non uscivano di casa da anni. Ora sono tra i più presenti. Questo ci dice tutto».
«All’interno del progetto “WyFy - With you for you”, l’iniziativa “Caffè Amico” offre agli anziani uno spazio di socialità e ascolto». A spiegarlo è Elena Sala, educatrice professionale, che evidenzia «il valore della relazione nel promuovere benessere e inclusione».
«L’educatore crea legami che fanno bene - afferma (...)