La (bella) notizia che non ti aspetti: il birrificio Elav ha un futuro e riaprirà a marzo
Lo rivela il suo patron, Terzi: «Mi ha chiamato un'amica, le ho detto che il birrificio era all'asta, lei ha contattato il suo titolare e...»
Esattamente come a marzo 2023 arrivò, improvvisa e inaspettata, la notizia della sua chiusura definitiva e del fallimento, così ora, in questo ultimo scampolo di 2024, arriva invece la bella sorpresa della sua rinascita: il birrificio Elav di Comun Nuovo avrà un nuovo futuro.
«Fino all'ultimo pensavo di salvarla»
A rivelarlo è Antonio Terzi, fondatore insieme a Valentina Ardemagni prima del pub (nel 2000), poi del marchio (nel 2003) e infine della produzione (2006) di Elav. Intervistato da Andrea Lombardi sul suo canale Youtube, Terzi ha spiegato cosa è successo in questi anni: «Il tempo di festeggiare i vent'anni e l'azienda è crollata. E io con lei. Fino all'ultimo pensavamo di riuscire a salvarla. C'erano investitori che dovevano entrare. Poi tutto è finito in un niente e io mi sono ritrovato senza lavoro, senza casa, senza auto».
Ritorno alle origini
Terzi si è rifugiato in Toscana, dove ha lavorato in un agriturismo come cuoco. «In questo anno e mezzo sono venuti diversi amici bergamaschi a salutarmi - racconta sempre nell'intervista -, e mi ha stupito sentire molti che mi dicevano "Quanto mi manca una Punk, una Grunge..". Ai tempi non sapevo della riapertura della Elav, ma ho capito che le nostre birre erano insostituibili per loro».
La svolta
Il patron di Elav sembrava però ormai deciso a restare in Toscana: «Mi hanno contattato molte persone, anche molto brave, però non ero convinto: non volevo mettere loro in difficoltà e magari portarli a perdere tutto come successo a me. Non è facile muoversi in questo mondo. Non me la sentivo ancora, quindi mi ero detto "basta"».
Poi però, passato del tempo e riacquisita un po' di fiducia, gli è arrivata una chiamata particolare: «Mi telefona un'amica da Bergamo e nel discorso le dico che il birrificio è di nuovo all'asta. Lei gira l'informazione al suo titolare, un grosso imprenditore, che dopo 24 ore mi chiama e parlando con lui è scattata la scintilla: ho capito che aveva ben presente la situazione e mi è sembrato avere lo spirito giusto. Lui ha acquistato chiedendomi di far parte del progetto con il ruolo di responsabile della produzione delle birre. Così a marzo, dopo due anni, la storia di Elav ripartirà, ma per ora non posso svelare altro».