La bambina premiata per il sogno di far tornare il sorriso a Parigi

Non si è mai troppo piccoli per le grandi imprese. Quando l'amministrazione della città di Parigi e l'agenzia digitale Five by Five hanno lanciato la Paris Summer Innovation Fellowship (una full immersione di due settimane tra incontri e progetti per trovare soluzioni innovative ai problemi della città), non si aspettavano certo di ricevere un'adesione così speciale. Più precisamente, la Paris Summer Innovation Fellowship è una borsa di studio estiva rivolta a giovani data scientist, urbanisti e designer, tutti chiamati a raccolta per migliorare la città di Parigi con idee tecnologiche e innovative. Quanto giovani potessero essere queste menti creative non era specificato. E così, nella pila di lettere di partecipazione ricevute da tutto il mondo per prendere parte al programma, quella di Eva Corot ha spiccato su tutte. Eva è parigina, ha 10 anni e sa bene cosa vuole per la sua città: che le sue strade tornino a sorridere.
[Il robottino studiato da Thymio per la piccola Eva]
Nella sua lettera di presentazione, Eva ha spiegato che le strade di Parigi sono tristi e che vuole «costruire un robot che le renda di nuovo felici»: un robot-artista di strada. C'è di più: Eva sta già imparando il linguaggio dei robot. Ha iniziato a studiare il coding, le basi della programmazione, sul robot Thymio, ma ha alcuni problemi a farlo funzionare. La borsa di studio potrebbe aiutarla. In un mondo sempre più digitale, è importante imparare fin da piccoli il linguaggio dei computer per comunicare con loro secondo la bambina. La sua lettera è stata così commovente che Kat Borlongan, tra i fondatori di Five by Five, ha scritto su Facebook un post pubblico per comunicare ad Eva che è stata accettata nel programma. Il post è stato condiviso più di 40mila volte e la storia di Eva è diventata virale.
La ragazzina farà parte delle 20 giovani menti creative che, a partire dal 18 luglio, riceveranno finanziamenti, strumenti, spazi e tutoraggio per dare vita al cambiamento che vogliono attuare nella loro città. Nella risposta alla lettera della bambina, Kat ha spiegato le ragioni dell'ammissione di Eva: «Ci hai apertamente detto che hai dei problemi a far funzionare il tuo robot da sola e hai bisogno di aiuto. È stata una cosa coraggiosa da ammettere, ed è quello che ci ha convinto ad accettare il tuo progetto. L'umiltà e la voglia di imparare, per andare oltre i nostri limiti, sono il cuore e l'anima dell'innovazione». E ha poi aggiunto: «Spero che il tuo lavoro sui robot incoraggi le ragazze più giovani di tutto il mondo, non solo ad imparare il linguaggio della programmazione, ma anche ad essere coraggiose come te nel chiedere aiuto e cercare attivamente modi diversi per imparare e crescere».
E non è tutto, le buone notizie per l'impavida Eva non sono finite. Ad insegnarle le basi della programmazione sarà un tutor speciale che arriverà direttamente dal team Thymio, l'azienda che costruisce robottini motorizzati utilizzati per insegnare ai bambini a programmare. Il presidente del gruppo assisterà personalmente Eva nella borsa di studio e le regalerà un nuovo robot.
Nonostante chieda aiuto, Eva ha già mostrato notevole attitudine tecnologica. Il suo Thymio è personalizzato con un supporto per i gessetti, ha due grandi ruote stampate con tecnologia 3D ed è programmato per disegnare uno schema a stella. Un robottino "street artist", proprio come quelli che vorrebbe portare Eva tra le vie della sua città. L'appuntamento per scoprire i progressi della piccola bambina coraggiosa è il 7 settembre, quando al Municipio di Parigi ci sarà una mostra per presentare i progetti della borsa di studio ed Eva festeggerà anche il suo compleanno.