Bella iniziativa

La cesta solidale messa da tre amiche in via Sempione, per essere uniti anche se distanti

L'idea di Eleonora, Irene e Luisa, vicine di casa in quel di Borgo Palazzo. ««Chi ha bisogno prenda, chi ne ha in più metta. Perché insieme tutti possiamo stare un po' meglio»

La cesta solidale messa da tre amiche in via Sempione, per essere uniti anche se distanti
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A volte basta poco, molto poco. Tre amiche, una cesta e la voglia di fare qualcosa di utile per gli altri. Eleonora, Irene e Luisa, tutte residenti in via Sempione, in Borgo Palazzo, hanno deciso di trasformare quel detto che oggi va tanto di moda ("uniti ma distanti") in un fatto concreto, che possa davvero avvicinare le persone nonostante le regole di distanziamento sociale attualmente in vigore per colpa del virus. E così, alla cancellata del condominio in cui vivono, hanno appeso una cesta e l'hanno riempita di beni di prima necessità. Pasta, zucchero, biscotti, addirittura una bottiglia di vino. Lì di fianco, un foglio scritto a mano: «Chi ha bisogno prenda, chi ne ha in più metta. Perché insieme, uniti anche se distanti, tutti possiamo stare un po' meglio».

«C’è chi ha messo la cesta, chi un po’ di prodotti , chi ha scritto a cosa serve tutto questo - racconta Eleonora -. Sicuramente siamo intenzionate a mantenere questo progetto se vedremo che potrà aiutare qualcuno! Insomma, siano unite anche se distanti, e siamo vicine di casa ma amiche. Abbiamo pensato che possiamo aiutare anche restando distanti». Poi lancia una sorta di appello a quelle persone che abitano nelle vicinanze di via Sempione: «Passate di qua e se avete bisogno prendete dalla cesta quello che può aiutare voi e la famiglia, mentre se avete qualcosa in più mettete!».

Una iniziativa non nuova, già vista in molte città italiane, soprattutto in queste settimane dove molte persone soffrono, oltre che per il virus, per le conseguenze economiche dello stesso. Solitamente, però, i posti scelti per dare vita a questo tipo di azioni erano i dintorni di supermercati o comunque di attività commerciali. Perché la scelta di farlo, invece, in una via tranquilla e isolata? «Alcune persone potrebbero sentirsi più a loro agio prendendo qualche bene di prima necessità non fuori da un negozio o da un’edicola - spiega ancora Eleonora -, ma in un luogo più discreto dove nessuno guarda e giudica. Per questo abbiamo pensato a questo luogo di passaggio e speriamo che possa davvero aiutare qualche famiglia in difficoltà».

La cesta è stata appesa ieri, martedì 21 aprile, e la speranza è che lasciare lì qualcosa o prendere qualcosa possa diventare, per chi abita nei dintorni, una piacevole abitudine. Un modo di fare comunità anche in un momento dove la vita sociale è purtroppo ridotta ai minimi termini.

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