“Lo Spirito del Pianeta”, chiusura in grande stile per l’edizione 2022
Il direttore artistico Ivano Carcano, soddisfatto per la buona riuscita della manifestazione, ha voluto porre l’attenzione sulla deforestazione in Amazzonia e le difficoltà degli artigiani che lavorano negli eventi: «Siamo riusciti a creare un’energia positiva, la gente ha riscoperto il rapporto umano»
![“Lo Spirito del Pianeta”, chiusura in grande stile per l’edizione 2022](https://primabergamo.it/media/2022/07/Immaginedgdfgdfgdfgd-420x252.jpg)
Lo scorso 26 giugno c’è stata la chiusura in grande stile dell’edizione 2022 de “Lo Spirito del Pianeta”, la manifestazione della cultura e dei popoli indigeni, che si è svolta alla Fiera di Bergamo ed è stata la più lunga finora: 19 giorni con la partecipazione di esponenti di 20 comunità diverse, provenienti da tutto il mondo. Del resto la volontà del direttore artistico Ivano Carcano e della moglie Simayiai Susan Muteleu era quella di ritornare, con maggior volontà di prima, con un evento che a causa della pandemia l’anno scorso era stato segnato da molte difficoltà. Oggi si può dire che quell’obiettivo di ritornare più forti sia stato raggiunto: «La struttura permette grandi numeri, molti di più rispetto a Chiuduno – ha spiegato Carcano -. Adesso verificheremo la possibilità di replicare quest’esperienza in futuro, tenendo anche conto dell’impegno e delle risorse che richiede un lavoro di questo tipo».
Grande soddisfazione da parte degli organizzatori per la partecipazione e l'entusiasmo delle persone: «C’è stata una presenza delle comunità e dei visitatori molto rilevante. Siamo riusciti a creare un’energia importante intorno a questa manifestazione». Tra gli aspetti più apprezzati l’ampliamento dell’offerta della ristorazione, con molti piatti esotici. Tuttavia, secondo chi lo ha organizzato, «centrale è stata la possibilità per le persone di socializzare: in questo senso noi abbiamo aiutato gli indigeni, ma a loro volta hanno ricambiato il favore. L’occasione di stabilire rapporti umani negli ultimi tempi è andata decisamente a mancare: dopo i gravi episodi di cronaca degli ultimi tempi, con improvvise esplosioni di collera, è chiaro il bisogno delle persone di tornare a incontrarsi e capirsi. Mi viene da pensare in particolare ai ragazzi, che sono stati in special modo toccati da questo punto di vista».
![Immagine](https://primabergamo.it/media/2022/07/Immagine-3.jpg)
![Immagine1](https://primabergamo.it/media/2022/07/Immagine1.jpg)
![Immaginedfsfs](https://primabergamo.it/media/2022/07/Immaginedfsfs.jpg)
![Immaginedgdfgdfgdfgd](https://primabergamo.it/media/2022/07/Immaginedgdfgdfgdfgd.jpg)
![Immagineerter](https://primabergamo.it/media/2022/07/Immagineerter.jpg)
Con il ricavato dell’iniziativa, tra le altre opere benefiche, Carcano ci ha informato che è stato possibile pagare una borsa di studio per un giovane Inca che viveva sul lago Titicaca, che diventerà avvocato in Diritti Umani e difenderà le popolazioni locali. Settimana prossima saranno invece a Bruxelles, per presentare “Lo Spirito del Pianeta” nel contesto della discussione sui rapporti tra Unione Europea e Brasile, una nazione in cui le terre delle tribù dell’Amazzonia sono minacciate dall’esproprio e dalla deforestazione: «L’intento è portare l’attenzione anche su queste vite umane e la dignità che meritano da parte della comunità globale».
«L’aspetto più bello di quest’edizione – ha poi concluso il direttore artistico - sono state le relazioni umane creatasi tra i soggetti coinvolti, ovvero il pubblico, gli artisti e gli artigiani che lavorano in Fiera e in manifestazioni del settore. Negli ultimi due anni, il 35 per cento di questi professionisti ha chiuso e dovremmo anche cercare di comprendere la situazione in cui si sono ritrovati, dopo questo periodo difficile».