Arriva una nuova legge

La lotta allo spreco alimentare fa un importante passo avanti

La lotta allo spreco alimentare fa un importante passo avanti
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Lo scorso mese la Camera ha votato con parere favorevole la nuova legge contro gli sprechi alimentari, per sostenere un uso consapevole delle risorse e una maggiore sostenibilità ambientale. Il progetto sarà ora presentato al Senato, ecco di cosa si tratta.

Le finalità. La legge è stata presentata con la prima firma di Maria Chiara Gadda per dare piena attuazione a una direttiva europea che risale ormai al 2008 e che invitava i Paesi membri a ridurre la produzione di rifiuti, ma anche per proseguire un percorso cominciato dal legislatore italiano da diversi anni. La finalità della norma è quella di ridurre gli sprechi in ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici e di qualsiasi altro tipo. Per perseguire quest'obiettivo, è prevista l'agevolazione del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale, il recupero e la donazione di prodotti farmaceutici, la promozione del riciclo e la sensibilizzazione dei consumatori.

 

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Dati aggiornati a giugno 2015.

 

Vengono considerate eccedenze alimentari tutti i prodotti alimentari che rimangono invenduti per carenza di domanda, ritirati dalla vendita perché non conformi ai requisiti aziendali di vendita, le rimanenze di attività promozionali, i prodotti prossimi alla scadenza o non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell'imballaggio secondario che non ne inficiano la conservazione. Tra questi, sono inclusi anche il pane e i composti di farina che rimangono invenduti per 24 ore ed è stata fatta una distinzione tra gli alimenti che riportano una reale scadenza e quelli che invece riportano la dicitura «da consumarsi preferibilmente entro», ma che sono consumabili anche oltre la data indicata.

Le misure di semplificazione. Alcune norme che rendessero possibile la cessione gratuita degli alimenti ai fini di solidarietà erano già presenti nel nostro ordinamento ma erano di fatto quasi inapplicabili. La prima firmataria, Maria Chiara Gadda, ha spiegato a Repubblica che il processo sarà notevolmente snellito rispetto al passato: «Oggi un qualsiasi soggetto economico (impresa, ristorante, supermercato ecc.) che voglia donare eccedenze alimentari deve fare una dichiarazione preventiva cinque giorni prima della donazione. Con la nuova legge basterà invece una dichiarazione consuntiva a fine mese. Come a dire: tu dona. Poi riepiloghi, garantendo la tracciabilità di ciò che hai dato. E allora il supermercato presenterà il documento di trasporto e il panettiere gli scontrini, dai quali potrà scaricarsi l'Iva. Punire chi spreca serve a poco, va capito che gli alimenti recuperati non sono rifiuti, ma il prolungamento del cibo buono. E questa legge lo dice chiaramente, perché si fonda sul concetto di dono».

 

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Dati aggiornati a giugno 2015.

 

Il disegno di legge unificato approvato alla Camera e prossimo all'attenzione del Senato intende semplificare e incentivare dunque qualunque soggetto che operi nel settore alimentare e voglia cedere gratuitamente le proprie eccedenze. I mediatori tra soggetti economici e gli effettivi beneficiari saranno le associazioni senza scopo di lucro impegnate nel sociale, che si occuperanno di destinare il cibo a persone indigenti. Se le eccedenze non saranno idonee al consumo umano potranno invece essere cedute per il sostegno vitale di animali.

La collaborazione con negozi e aziende verrà estesa e, oltre alle Onlus, diventeranno soggetti autorizzati alla distribuzione gratuita tutti gli enti privati che per costituzione perseguono, senza fini di lucro, finalità civiche e solidaristiche, che promuovono e realizzano attività di interesse generale. Le attività commerciali e produttive che aderiranno a questo progetto saranno incentivate da uno sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale a quanto cibo è stato donato.

 

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Anche per i medicinali. La proposta di legge va anche oltre il settore alimentare considerando la necessità per le fasce più deboli di altri prodotti primari, e introduce una novità rispetto alle normative estere, disciplinando la donazione di medicinali non utilizzati. Viene specificato che le confezioni dovranno essere integre, correttamente conservate e non superare mai la data di scadenza, vengono quindi esclusi i medicinali che richiedono condizioni particolari di conservazione, quelli che contengono sostanze stupefacenti e quelli che possono essere dispensati solo da strutture ospedaliere. Le associazioni che svolgeranno questo compito dovranno avere a disposizione del personale sanitario e potranno distribuire le medicine direttamente ai soggetti indigenti o bisognosi. È ribadito più volte nel testo della legge che è vietato qualsiasi scambio a titolo oneroso dei beni in eccedenza e sono quindi previsti sistemi di prevenzione di illeciti con la collaborazione della Guardia di Finanza.

Soddisfatto il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina: «Finalmente l'Italia si potrà dotare di una norma che rafforza il lavoro di contrasto a un fenomeno che solo da noi vale più di 12 miliardi di euro all'anno. Sotto questo versante il nostro Paese rappresenta già una buona pratica a livello internazionale: ogni anno recuperiamo 550mila tonnellate di eccedenza in tutta la filiera. Nel 2016 vogliamo arrivare a 1 milione».

 

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