La piccola (ma fortissima) onlus treviolese che ha donato diecimila euro agli ospedali
Un grande sforzo per loro, tutto per sostenere i nostri medici in trincea. Monica Colleoni: «Vogliamo trasmettere il messaggio che, se un’associazione piccola come la nostra è riuscita a fare questo, anche altre possono provarci, e in questo momento c’è bisogno del sostegno di tutti!».
di Monica Sorti
Una piccola associazione con un cuore grande. Stiamo parlando de "I bambini di Mary", piccola realtà onlus di Treviolo che si occupa dell'ospitalità nelle famiglie dei bambini bielorussi. In questi giorni ha elargito due importanti donazioni a favore dei principali ospedali della nostra città. «Abbiamo donato 5 mila euro al Papa Giovanni di Bergamo e 5 mila al Bolognini di Seriate, per questa emergenza del Coronavirus - spiega Monica Colleoni -. Mi sembra importante parlare di questo e non per pubblicizzare l‘iniziativa e per farci dire che siamo bravi. Ma perché vogliamo trasmettere il messaggio che, se un’associazione piccola come la nostra è riuscita a fare questo, anche altre possono provarci, e in questo momento c’è bisogno del sostegno di tutti! Per noi è importante anche per far capire ai nostri sostenitori che le nostre raccolte fondi sono aperte, anche a progetti di solidarietà che riguardano il nostro territorio».
Monica sottolinea che la loro iniziativa è motivo di orgoglio di tutto il gruppo, che condivide pienamente le scelte del direttivo. E spiega perché la preferenza sia ricaduta su queste due strutture ospedaliere. «Il Papa Giovanni, lo sentiamo come il nostro ospedale. È qui, fuori dalla porta di casa, ed è il luogo dove, purtroppo, ci sono tante persone che conosciamo. Mentre il Bolognini è l’ospedale con il quale siamo legati a doppio filo e al quale dobbiamo molto, in quanto il dottor Cesare Ghitti, che è il primario del reparto di pediatria, con la collaborazione dei suoi colleghi e degli infermieri e con il consenso e l'autorizzazione del direttore sanitario dottor Cosentina e del direttore generale dottor Locati, visita tutti gli anni i nostri bambini bielorussi. Ci danno anche la possibilità di fare indagini più approfondite, nel caso ce ne fosse la necessità, e come è già capitato negli anni scorsi».
E aggiunge: «La nostra associazione dei Bambini di Mary è un gruppo davvero unito e anche molto aperto alle esigenze, ai bisogni e alle difficoltà che ci circondano. Ovviamente in questa situazione ci siamo sentiti in dovere di fare la nostra parte. Sembrerà una cifra da poco la nostra, se paragonata a quella di grosse società o di personaggi famosi. Ma, per il nostro gruppo, che raccoglie tutti i fondi con eventi durante l'anno, vendite di vario genere o sottoscrizioni a premi, perché alle famiglie che ospitano chiediamo solo un contributo simbolico, è il frutto di tanta fatica».
Questo il messaggio scritto alle famiglie e ai volontari del gruppo: «Per ora e in questo momento, queste ci sembrano le decisioni più utili e sagge che un gruppo che si occupa di ospitalità per risanamento, possa fare». Conclude Monica: «Alla fine di questo incubo (che mi auguro che arrivi presto) ripartiremo più carichi e motivati nelle raccolte fondi per il sostegno del nostro progetto, sicuramente più consapevoli che la cosa più importante nella vita non è un conto corrente che cresce e ci fa stare tranquilli, ma un conto corrente aperto alla solidarietà e all'aiuto di chi in questo momento sta rischiando la propria vita per salvare la nostra e quella dei nostri cari».