Un bilancio arboreo

L’albero più diffuso a Bergamo e altre curiosità sul verde in città

L’albero più diffuso a Bergamo e altre curiosità sul verde in città
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Foto in apertura: l'assessore Leyla Ciagà alla "Marcia degli alberi" al parco San Sito di Colognola.

 

Alzi la mano chi ha una vaga idea di quale sia la specie più rappresentata tra i quasi quarantamila alberi presenti tra il verde pubblico del Comune di Bergamo. La alzi anche chi sapeva che la Regione Lombardia cura un elenco di alberi definiti “monumentali”, e che quindi hanno diritto a cure particolari. Si aggiunga alla selva di mani alzate anche chi saprebbe spiegare come mai gli ippocastani sono presenti in particolare lungo l’asse che dalla stazione sale fino a Colle Aperto. Se non avete alzato la mano nemmeno una volta, questo è l’articolo che fa per voi: nella conferenza che si è tenuta martedì 26 marzo in Comune, tra un dato e l’altro tra quelli legati al Bilancio Arboreo dell’amministrazione Gori, sono emerse queste e altre curiosità legate agli alberi bergamaschi.

 

[Il faggio pendulo al Parco Suardi]

 

La prima: sul nostro territorio ci sono 3.999 aceri (i sicomori), in assoluto la specie più rappresentata. Al secondo posto ci sono invece i carpini con 2.029 esemplari, mentre al terzo troviamo i platani, una specie che fa parte della storia del Nord Italia (celebre il «platano di Napoleone» ad Alessandria). Molti dei viali più belli di Italia sono “a platani”, e anche a Bergamo ce ne sono parecchi: un esempio è viale Giulio Cesare. Platani che sono anche molto preziosi per la lotta all’inquinamento: la patina lanuginosa che ricopre le loro foglie, infatti, trattiene con particolare efficacia le polveri sottili. L’opposto degli ippocastani, che pur non essendo nemmeno nella top 6 delle specie più rappresentate (la completano frassini, tigli e querce con 1744, 1.569 e 1.546 esemplari) accompagnano una delle passeggiate più caratteristiche di Bergamo, quella lungo l’asse che collega stazione e Colle Aperto, passando per viale Papa Giovanni e viale Vittorio Emanuele. Quando la maggior parte degli ippocastani furono piantumati, nell’Ottocento, il viale era tutto in terra battuta: oggi, tra eccessivo calore del manto stradale in cemento e un rapporto “difficile” con le polveri sottili, sono tra le piante più “sofferenti” e comunque bisognose di attenzioni e di cure.

 

[Il cedro atlantica al Parco Marenzi]

 

E gli alberi monumentali? A Bergamo al momento non ce ne sono, nel senso che sono ancora in corso le procedure per certificare lo status degli esemplari fino ad ora segnalati dal Comune agli enti preposti della Regione. La città però ne ha segnalati ventuno tra quelli esaminati nei parchi cittadini. Procedure che sono...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 9 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 4 aprile. In versione digitale, qui.

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