Le cinque regole psicologiche per una dieta di successo
C’è uno spettro che accompagna sempre la bella stagione: quello dei chili di troppo accumulati nei mesi invernali. Che si tentano, poi, di smaltire il più rapidamente possibile per non sfigurare al fatidico momento della prova costume. Un atteggiamento, però, che potrebbe essere deleterio e sortire gli effetti contrari. Infatti, perché una dieta abbia successo, serve soprattutto la predisposizione psicologica giusta, oltre naturalmente a un po’ di forza di volontà. Lo ha spiegato in cinque regole d’oro l'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap).
La dieta funziona se si è fortemente motivati e si è convinti che si possa riuscire nell’intento. Insomma occorre guardarsi, in ogni caso, con occhi positivi, e mettere da parte ogni sentimento di inadeguatezza, che proprio non aiuta in frangenti delicati come può essere quello del rapporto con la bilancia. Che cosa significa? Che il senso di colpa genera, contrariamente a quanto si possa pensare, un senso di disagio, il quale, anziché limitare la voglia di cibo, porta a buttarcisi ancora più a capofitto. Mandando a ramengo pure la volontà di perdere quegli indesiderati centimetri di troppo intorno al girovita. Dunque le regole per vincere nel progetto-dieta sono soprattutto psicologiche, come a dire che perdere peso è anche una questione di testa.
1) Non giudicarsi a priori in modo negativo
Perché, in questo caso, ci si potrebbe scoraggiare ancora prima di iniziare. E non si è mai visto che un combattente, perché la dieta è una battaglia anche con se stessi, scenda in campo già da perdente. Tanto più che i chili di troppo potrebbero essere non soltanto una questione di gola, ma alimentati da fattori di altra natura, come ad esempio un metabolismo alterato o lo stress e via dicendo. Dunque, morale della prima regola: occorre approcciarsi alla dieta con un atteggiamento sereno e comprensivo, senza condannarsi a priori.
2) Pensare positivo ed essere complici di sé stessi
Ossia lottare e stare sempre dalla propria parte, buttandosi alle spalle situazioni negative; non ricordando cioè i precedenti tentativi dietetici che magari non hanno portato a un buon successo o non si sono mantenuti nel tempo. Questa volta è diversa dalla precedente e tutto può cambiare. Pensieri denigranti sono solo fonte di stress, abbattimento, delusione e potrebbero portare a cercare ancora soddisfazione nel cibo. E questo non deve proprio accadere. Come porsi positivamente nei confronti della dieta? Pensando che il suo scopo principale non è dimagrire ma imparare a mangiare meglio, correttamente, per evitare di riacquistare i chili che si saranno persi.
3) Piccoli accorgimenti durante la spesa
Vale a dire rinunciare al superfluo e comprare solo lo stretto necessario. Che tradotto in parole povere significa: quando si va a fare la spesa occorre innanzitutto avere lo stomaco pieno; il che impedirà di sentirsi frustrati e di fermarsi proprio davanti agli scaffali dei cibi golosi o grassi che non si possono mangiare. Farsi poi una lista delle cibarie che ha la funzione di mettere nero su bianco solo quello che realmente serve alla dieta; non bisogna comperare il di più per avere scorte superflue in casa che non fanno altro che indurre in tentazione. Ed anche questo non va.
4) Imparare l'importanza del pasto
Concedendosi cioè il tempo e lo spazio giusti per pranzare in tranquillità, senza che nel contempo si svolgano altre attività distraenti come guardare la televisione, ascoltare la radio, leggere il giornale. Concentrarsi solo sul cibo insegnerà da un lato a rendersi conto del piacere che accompagna l’alimentazione e dall’altro a definire i momenti dedicati al pranzo, evitando di consumare cibi fuori pasto, in modo confuso (anche gli spuntini dovranno avere un tempo esclusivamente dedicato), in fretta o voracemente. Insomma, bisogna porre la giusta attenzione all’atto del mangiare (come a qualsiasi altra cosa che si sta facendo del resto) per non correre il rischio di non sentirsi appagati.
5) Imparare a gustarsi con calma il cibo
Quest’ultima regola è un po’ la conseguenza della precedente. Perché l'errore più frequente che si può commettere è quello di ingoiare senza nemmeno far caso al sapore di ciò che si mangia, mentre se si gusta con calma e si mastica bene si avrà anche modo di apprezzare le sensazioni gustative. Il risultato è uno solo: che la stessa quantità di cibo mangiata lentamente e con piacere, sazia di più ed eviterà di andare a cercare altro cibo. E, ci pare, che se l’oggetto in questione è la dieta, la cosa è piuttosto rilevante.