Scomparso a ottobre

L'eredità milionaria del provveditore Luigi Roffia a scuole, poveri e parrocchie (anche in Puglia)

Nel suo testamento, non ha lasciato nulla al caso: ha spartito immobili e patrimonio finanziario alle realtà più bisognose

L'eredità milionaria del provveditore Luigi Roffia a scuole, poveri e parrocchie (anche in Puglia)
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Tra la Bergamasca e la Puglia. È qui che Luigi Roffia, di Sorisole, ha deciso di lasciare in eredità il suo patrimonio immobiliare e finanziario: tra i destinatari della sua benevolenza ci sono prelati e diocesi pugliesi, parrocchie mantovane, ma anche realtà bergamasche - scuole, mense, fondazioni.

Chi era Luigi Roffia?

Roffia, a Bergamo, era molto conosciuto. Era stato professore di matematica, poi Provveditore. La sua famiglia era originaria di Sabbioneta, nel mantovano. Il padre, poi, era arrivato a Sorisole per lavorare come segretario comunale. Tra le sue grandi battaglie, quelle contro la dispersione scolastica, per la salvaguardia delle scuole montane e contro il bullismo, quando ancora era un argomento poco discusso.

Aveva 73 anni quando è scomparso lo scorso 7 ottobre, dopo una lunga malattia. Non era sposato, non aveva figli: i suoi unici parenti in vita due cugini, di 87 e 84 anni. Ma prima di andarsene, ha deciso di mettere tutto in ordine, redigendo un testamento ben preciso, destinando la sua benevolenza a realtà importanti della sua vita - e non solo.

Ha lasciato case e fabbricati anche in Puglia

Per quanto riguarda i beni immobiliari, Roffia non ha dimenticato anche la sua città d'origine. Come riporta Corriere Bergamo, infatti, i terreni agricoli di Sabbioneta ereditati dal padre Pierino sono stati lasciati alla parrocchia del Comune. La casa colonica, i rustici e un terreno agricolo di oltre ottantamila metri quadri a Casalmaggiore sono andati all'Opera San Francesco per i poveri di Milano.

La sua casa a Sorisole, una villetta, sarà del Centro Studi Don Antonio Rubbi, da lui stesso fondato a memoria del prevosto del Settecento. E poi c'è la Puglia, terra che Roffia aveva amato profondamente. Qui era intestatario di due appartamenti, a Morciano di Leuca, donati alla Caritas della Diocesi leccese di Ugento.

E poi a Nepole, frazione dello stesso Comune, aveva un fabbricato attorniato da ulivi e dal mare, che ora è di proprietà del Santuario di Santa Maria di Leuca. Qui, i preti in quiescenza potranno passare momenti di riposo. I prelati non ricordano di Roffia, ma hanno chiesto di poter ricevere del materiale informativo su di lui, per conoscerlo meglio.

Il tuo patrimonio ad associazioni, mense dei poveri e scuole

Anche per quanto riguarda il patrimonio finanziario, ultra milionario, Roffia non ha lasciato nulla al caso. Oltre ai lasciti nei confronti di famiglie in difficoltà che il benefattore ha menzionato nominalmente, ha indicato una serie di realtà territoriali nel suo testamento: la scuola dell'infanzia di via Papa Giovanni XXIII a Sorisole, le suore benedettine di clausura Santa Grata di Bergamo, la mensa dei poveri opera servo di Dio di don Alberto Beretta.

E poi: la Fondazione associazione Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi, la parrocchia di Sorisole e l'istituto comprensivo di Zogno, il Camanghè, dove Roffia ha iniziato la sua carriera di insegnante. Nel testamento olografico, il 73enne ha lasciato solo una frase a cornice, tratta dai Salmi, senza aggiungere nient'altro: «La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero».

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