L'impegno del Mario Negri nella lotta alla Leucemia che colpisce soprattutto i bambini
L'Isituto è impegnato nel monitoraggio terapeutico dei chemioterapici utilizzati contro la Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA)
Anche l’Istituto Mario Negri, in collaborazione con la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM) e l’Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica (AIEOP), dà il suo contributo alla ricerca contro la leucemia e al miglioramento continuo dei trattamenti, al fine di aumentare le percentuali di guarigione completa nei pazienti. In particolare, l’Istituto è impegnato nel monitoraggio terapeutico dei chemioterapici utilizzati contro la Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA), che colpisce soprattutto i bambini. Si tratta infatti del tumore pediatrico più frequente, circa l’85 per cento dei casi di leucemia infantile sono delle LLA, con maggiore incidenza nella fascia dai 3 ai 5 anni.
La LLA è un tipo di tumore che colpisce il midollo osseo, costringendolo a produrre delle cellule immature al posto dei linfociti, chiamate blasti leucemici. L’accumulo di questi nel midollo osseo compromette la produzione delle altre cellule del sangue normali, provocando sintomi come febbre, anemia, manifestazioni di emorragie, ingrossamento dei linfonodi, del fegato e della milza. La terapia con somministrazione dei chemioterapici prevede diverse fasi; lo scopo è ridurre progressivamente le cellule malate fino a raggiungere lo stato di remissione completa e fino a ottenere poi la guarigione, che avviene nell’85 per cento dei casi.
Uno degli aspetti fondamentali di questo genere di trattamenti è l’impiego di un farmaco biologico chiamato Asparaginasi, il quale priva le cellule malate di un amminoacido, l’asparagina, che è fondamentale per la loro crescita e destinandole così alla morte cellulare. È importante assicurarsi che il farmaco funzioni in maniera adeguata nell’eliminare l’asparagina dal circolo ematico, monitorando la sua presenza nel sangue, ed è qui che entra in gioco l’Istituto Mario Negri. L’attività di studio condotta dall’Istituto negli ultimi anni, volta al monitoraggio terapeutico dell’asparaginesi, ha contribuito a razionalizzare il trattamento e a fornire ai pediatri onco-ematologici dei dati in tempo reale per poter eventualmente modificare il dosaggio o lo schema terapeutico.
«Attualmente - spiegano il dottor Massimo Zucchetti, capo laboratorio di Farmacologia Antitumorale del Mario Negri di Milano, e il professor Carmelo Rizzari, responsabile della Unità di Emato-Oncologia Pediatrica della Fondazione MBBM di Monza, Università di Milano-Bicocca - siamo impegnati nel monitoraggio terapeutico dell’asparaginasi per un suo migliore utilizzo nei bambini con LLA inseriti nel più ampio protocollo di studio terapeutico internazionale denominato “AIEOP BFM ALL 2017” per la cura della LLA. Il monitoraggio è svolto a favore di tutti gli oltre 30 centri italiani della rete AIEOP che curano le LLA ed è reso possibile grazie al sostegno dell’AIEOP e della Fondazione MBBM di Monza. Questa collaborazione, ha consentito di offrire cure migliori per i bambini italiani affetti da LLA proprio attraverso la massimizzazione degli effetti terapeutici del farmaco Asparaginasi, riflettendosi quindi positivamente anche sulle possibilità di guarigione dalla malattia».