L'imprenditore che ha salvato l'uomo che si stava buttando dal ponte San Michele
Vincenzo Greco Manuli, 58enne di Lomagna, il 2 novembre ha evitato a un 54enne di suicidarsi. In passato aveva già salvato una donna
Lo scorso 2 novembre, un uomo ha tentato di uccidersi lanciandosi nel vuoto dal ponte San Michele, che collega Calusco a Paderno. Quel ponte, purtroppo, è divenuto famoso negli anni per essere stato teatro di diversi suicidi. In questo caso, però, c'è stato un lieto fine: il 54enne che voleva togliersi la vita è stato salvato da un altro uomo. Si tratta di Vincenzo Greco Manuli, imprenditore lomagnese di 58 anni che i colleghi di PrimaMerate hanno intervistato.
Il racconto del salvataggio
«Ero in auto e stavo tornando da Bottanuco, dove ho il mio ufficio, con mia moglie Daniela, mia mamma Adele e il nostro cane Bice - spiega l’imprenditore ricostruendo l’accaduto -. All’improvviso ho notato una bicicletta appoggiata al guardrail in malo modo: mi è subito scattato un campanello d’allarme, perché non è un posto normale per lasciare una bici».
Il tempo di guardarsi attorno, qualche frazione di secondo, e ha notato un uomo che stava cercando di gettarsi dal ponte: «Ho inchiodato con l’auto, mentre mia moglie ha aperto la portiera e si è messa a urlare per richiamare l’attenzione. Lo stesso ha fatto la nostra cagnolina, che è un lagotto romagnolo ed è di indole molto tranquilla, ma si è messa ad abbaiare come una matta».
Una situazione economica difficile
Vincenzo Greco Manuli, senza nemmeno il tempo di riflettere, si è quindi messo a correre verso l’aspirante suicida: «Era di schiena, aveva già scavalcato il guardrail e con una gamba stava cercando di superare le barriere laterali. L’ho tirato per la giacca verso di me mentre gli urlavo “Ma cosa stai facendo?” e sono riuscito ad allontanarlo e a farlo sedere».
L’uomo però non era tranquillo e in altri due momenti si è rialzato e si è avvicinato alle barriere cercando ancora di compiere l’insano gesto. «L’ho fermato e per fortuna è arrivata anche una donna sulla quarantina che mi ha dato una mano. Ci siamo seduti con lui e lei è stata molto brava a calmarlo, gli parlava e gli cingeva le spalle», prosegue il lomagnese.
Una storia drammatica quella raccontata dall’uomo che stava cercando di buttarsi dal ponte: «Mi ha parlato di una situazione economica difficile, della paura che non gli rinnovassero il contratto di lavoro e del fatto che nel suo paese tutti lo apostrofano come un lazzarone. Mi ha fatto molto dispiacere».
Tanti gli automobilisti che nel frattempo si sono fermati e che con pazienza hanno atteso, per una buona mezz’ora, che la situazione tornasse alla normalità. «Sono stati tutti molto educati e pazienti, di questi tempi non è una cosa scontata. A un certo punto è arrivato anche il dottor Claudio Baraggia, medico di base a Villa d’Adda, che pensava ci fosse stato un incidente. Tutti insieme siamo riusciti a gestire la situazione finché non sono arrivati i Carabinieri e l’ambulanza», aggiunge l’imprenditore.
Aveva già salvato una donna
Il 58enne non è nuovo a esperienze di questo genere: ha già salvato la vita a una donna. Racconta: «Circa sette anni fa tornavo dal lavoro e, sempre sul ponte di Paderno, ho visto una donna che cercava di buttarsi. Ai tempi le barriere erano molto più basse e la donna era già in buona parte protesa verso l’acqua, mentre un uomo la teneva per i piedi. Anche in quel caso mi sono fermato e, insieme a un altro, ho aiutato il primo soccorritore ad allontanare la signora dalle barriere. Purtroppo sul ponte di Paderno si verificano molti episodi come questo. In entrambi i casi non ho avuto nemmeno il tempo di riflettere e ho agito d’istinto, ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque e se non fossi intervenuto l’avrebbe certamente fatto qualcun altro».
Vincenzo Greco Manuli, infine, vuole lanciare un messaggio di speranza al 54enne che ha salvato: «Non si può buttar via la propria vita perché si sta affrontando un momento difficile o si rischia di perdere il lavoro. La vita cambia, un giorno può andare male e il giorno dopo ci si sveglia ed è tutto diverso: è un dono prezioso e va vissuta sempre».