Autoproduzione ai massimi livelli

L’Istituto Europeo di Design fa scuola al Punk Rock Raduno

L’Istituto Europeo di Design fa scuola al Punk Rock Raduno
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Collaborazione di altissimo livello per la quarta edizione del Punk Rock Raduno, all’Edonè (e in giro per la città) da mercoledì 10 a domenica 14 luglio. Una collaborazione basata su “The Fine Art of D.I.Y”, cioè “l’arte raffinata di farlo da solo”. L’autoproduzione è alla base della cultura punk rock e sabato 13 luglio alle 18, all’Edonè (iscrizione obbligatoria, informazioni sul sito www.punkrockraduno.com), si potrà imparare a realizzare e assemblare la copertina di un 45 giri in vinile senza usare il computer, ma solo con carta, colla e forbici. La cosa bella è che questo workshop è realizzato, appunto, in collaborazione con il prestigioso Ied – Istituto Europeo di Design di Milano. A curarlo il docente di Brand design e Tecniche di stampa Paolo Proserpio, 41 anni. Si tratta in sostanza di un laboratorio incentrato su packaging e cartotecnica fai da te. Proserpio, tra l’altro, cura la bellissima fanzine del Punk Rock Raduno già dallo scorso anno, e per quest’edizione ha dato vita al cartonato per un 7 pollici dei Mean Jeans, che non suonano al festival: sul vinile sono state incise due canzoni inedite – una triste e una felice – dedicate all’Edonè.

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«Il 7 pollici funziona ancora molto bene nell’underground, e non solo – spiega Proserpio –, e farsi da soli la copertina, con un valore aggiunto di creatività spesso notevole, è una necessità dei gruppi poco conosciuti. Quindi, quando mi è stato chiesto su cosa fare il workshop, non ho avuto esitazioni. Spiegherò come tagliare, incollare e fare un pop-up, e ognuno potrà tenere la sua opera. L’importante è pensare che il disco dentro non ci sia: bisogna fare una cosa talmente bella che venga voglia di comprare il singolo anche senza conoscere la musica».

 

 

Come è nato il contatto. Galeotta fu, ancora molti anni fa, la passione di Proserpio per la musica. «Ho fatto per anni fotografie di concerti per riviste e siti – ricorda il docente -. Nei primi del 2000 avevo scattato una foto agli Ash ai Magazzini Generali di Milano. Il cantante del gruppo indossava una maglietta di Franz Barcella (direttore artistico del Punk Rock Raduno, ndr), che io già conoscevo perché nell’underground era un nome noto. Franz, attraverso un’amica, chiede se può avere questa foto stampata: credo che ancora oggi ce l’abbia appesa in casa». Da lì i due hanno continuato a sentirsi, anche perché Barcella organizza concerti (ora con la Otis Tour; ha anche un’etichetta indipendente, la Wild Honey Records).

E l’anno scorso… «Mi hanno chiesto se volevo occuparmi della fanzine del Punk Rock Raduno – continua Proserpio -. L’ho fatto, ed è uscita talmente bene che non ne è rimasta neppure una copia. Poi quest’anno, oltre a ripetere l’esperienza della fanzine, mi hanno chiesto se volevamo fare qualcosa di più, come Ied. Io ho scritto a Rossella Bertolazzi, direttrice Visual Communication dell’istituto. Lei in tempo zero ha detto sì, con entusiasmo: “Bisogna sostenere la cultura underground che altrimenti potrebbe andare a perdersi”, ha commentato».

L’importanza del fatto a mano. Per fare i grafici, per usare Photoshop al meglio, bisogna saper anche come si stampa. Bisogna saper tagliare e incollare, creare pop-up (immagini tridimensionali in carta, come quelle dei libri per bambini), mettere in gioco la propria creatività a partire anche da piccole produzioni, dove si può osare di più. Parola di Proserpio. «Per andare a fare packaging per aziende di alto livello bisogna partire da qui: per imparare bisogna avere la possibilità di sbagliare senza la paura di mettere in crisi un colosso del business».

Tutto analogico. Due parole in più sul laboratorio: vietato portare il computer. «Le scritte le stampo io – tranquillizza Proserpio –. Per il resto bisogna esser bravi a tagliare e incollare, ma soprattutto avere le idee per dare valore aggiunto al prodotto finale, sempre rispettando le regole di base: la busta del vinile dev’essere della misura giusta e comoda da usare. Infine, bisogna ottimizzare l’uso delle risorse: usare meno carta possibile, perché i costi sono importanti».

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