Laura Adele Feltri

Chi è che decide sull'acquisto della casa? Lui o lei?

L’uomo interessato al soggiorno e alla cantina, la donna attenta al bagno e alla cucina. Ma adesso c’è più dialogo rispetto a ieri

Chi è che decide sull'acquisto della casa? Lui o lei?
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Sull'acquisto di un’abitazione uomini e donne decidono in modo diverso? Ne abbiamo parlato con Laura Adele Feltri, agente immobiliare titolare di CasaFeltri e docente di legislazione alla Camera di Commercio di Bergamo.

La maggior parte dei clienti che si rivolgono alle agenzie immobiliari sono coppie?

«Si, sono coppie se si tratta di acquisto, sposate o fidanzate (anche dello stesso sesso); per l’affitto, invece, sono più numerosi single e amici che si dividono le spese».

Chi dei due stabilisce il primo contatto con l’agente immobiliare?

«In passato erano in netto vantaggio le donne, negli ultimi tempi abbiamo constatato che ci sono sempre più uomini che telefonano per delucidazioni».

E in caso di informazioni su finanziamenti?

«La situazione è diversa: per avere notizie sul mutuo o sui leasing immobiliari (che ultimamente sono sempre più apprezzati) a farsi avanti è un pubblico soprattutto maschile».

Laura Adele Feltri

Quali sono gli elementi importanti per uomini e donne nella scelta di un immobile?

«Per molto tempo l’uomo ha mostrato più interesse per la tecnologia e l’autorimessa, mentre la donna era attenta alla grandezza della cucina e al bagno. Oggi per entrambi conta di più l’ubicazione dell’immobile: vivere in un particolare contesto sociale per molte persone è diventato determinante, per non perdere il giro di amicizie e perché rappresenta uno status symbol».

Quindi il quartiere è una prerogativa importante.

«Ha grande rilevanza, anche se viene scelto con motivazioni differenti. Per un gran numero di acquirenti è importante la facilità di raggiungere il posto di lavoro o le scuole. Avere sotto casa negozi ha meno rilevanza, perché l’abitudine di andare nei centri commerciali si è consolidata. Questo lo si riscontra maggiormente nelle coppie giovani. Dai quarant'anni in su, specie se non ci sono figli, si predilige una zona servita da negozi, per la comodità di non dover usare l’automobile e per la fiducia che si genera con gli esercenti. Il senso di appartenenza piace ancora, e poi un quartiere con tante botteghe è più bello».

All'interno di un’abitazione, uomo e donna fanno attenzione agli stessi particolari?

«Anche qui farei un distinguo tra presente e passato. Fino a dieci anni fa le donne che avevano figli o prevedevano di averne, erano più attente alla metratura della cucina e dei ripostigli. Oggi pongono molta attenzione sul bagno, perché è diventato un luogo dove rilassarsi e dedicarsi al proprio benessere. L’uomo, invece, valuta in particolare le dimensioni del soggiorno, per capire se può ospitare amici per vedere le partite. Ha mai notato che le donne hanno la tendenza ad andare al cinema, mentre i maschi preferiscono ospitare amici in casa?».

E cantina e garage?

«Donne e uomini hanno l’esigenza di una cantina per riporre i vari attrezzi per gli svaghi del tempo libero (mountain bike, sci, snowboard). E recentemente anche per i vini di pregio: è diventata un luogo molto curato».

E nella trattativa come si comportano?

«Le trattative sul prezzo vengono generalmente condotte dagli uomini, che però preventivamente si confrontano sempre con le compagne. Le donne sono più attente agli aspetti pratici: data di consegna dell’immobile, raccolta della documentazione, conoscenza dell’amministratore e del vicinato».

Secondo lei chi dei due ha l’ultima parola?

«Dipende molto dalla coppia, che oggi vedo più aperta e dialogante. Anni fa, la moglie, essendo casalinga, aveva sempre l’ultima parola. Inoltre, se vi sono figli, la donna è determinante nella scelta della zona perché desidera essere vicina a parenti per un aiuto nella gestione familiare».

Che cosa dice dei giovani?

«Li ammiro perché hanno un maggiore dialogo tra loro e con noi professionisti. La ricerca dell’abitazione, nella maggioranza dei casi, non è dettata tanto dal desiderio di possesso dell’appartamento, quanto piuttosto di un luogo confortevole di cui poter usufruire con soddisfazione. Questo modo di pensare la casa aiuta il confronto sereno e approfondito nella coppia e con noi operatori, in modo che spesso si riesce ad arrivare a soluzioni che conciliano le diverse esigenze».

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