La coperta dell’umanità

Mamme del mondo a Curnasco Cucite insieme come la stoffa

Mamme del mondo a Curnasco Cucite insieme come la stoffa
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«Dopo tutto c’è soltanto una razza: l’umanità». Questa frase di George Moore racchiude un po’ tutto il senso del progetto che Lorena Giuffrida, insegnante all’Istituto Comprensivo Cesare Zonca a Curnasco, è andata a realizzare con i suoi alunni e con le loro mamme straniere: una Coperta dell’Umanità di circa sei metri per quattro confezionata a patchwork ed esposta nell’atrio dell’Istituto di Curnasco. Un percorso iniziato un anno e mezzo fa, che le sta particolarmente a cuore. «Insegno su due quinte italiano, storia, geografia e arte - dice -. Avvicinarmi alle donne straniere era un desiderio che portavo nel cuore da tempo». Nelle sue classi Lorena ha quattro bambini stranieri, provenienti dal Marocco, dal Pakistan, dalla Bolivia e dal Senegal. «Avevo grossi problemi pratici di comunicazione con la mamma di un bambino marocchino, che non sapeva parlare l’italiano. Per questo motivo le ho chiesto se le interessava imparare a leggere e a scrivere, e lei mi ha detto che l’avrebbe fatto molto volentieri. Andavo a casa sua una volta alla settimana e facevamo un po’ di conversazione, scrivevamo, leggevano. Nel frattempo altre due mamme pakistane mi avevano chiesto se potevo insegnare anche a loro. Ho parlato con la preside, che mi ha accordato, già da gennaio dello scorso anno, la possibilità di insegnare alle mamme che me l’avevano richiesto».

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Lorena adesso tiene i suoi incontri a scuola. Quest’anno le lezioni sono cominciate a metà ottobre e dureranno fino alla fine di maggio, due mattine alla settimana. «Ho trovato il modo di inserire un paio d’ore quando ho i buchi nelle mie lezioni, al martedì e al venerdì. Quest’anno voglio provare a fare una cosa diversa dal solito, per cui ho intitolato questo progetto “Impariamo l’italiano attraverso l’arte”. Partiamo da un lavoro d’arte che magari sto facendo in quel periodo con i bambini , e lo faccio fare anche alle mamme. E da lì poi, fatto il lavoro artistico, parte la didattica. Scriviamo e spieghiamo le parole che abbiamo utilizzato, le regole grammaticali e componiamo delle frasi».

Quello che sta portando aventi Lorena è un percorso di volontariato, che non rientra nell’ottica del modo istituzionale di come bisogna insegnare agli stranieri. «Non ho mai fatto questa cosa prima e con loro la sto un po’ sperimentando e cucendo, a seconda dei bisogni delle mamme. Alcune di loro conoscono già qualche parola di italiano, altre parlano benino, ma magari non sanno leggere o scrivere». Ora le mamme sono...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 27 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 3 gennaio 2019. In versione digitale, qui.

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