Attenzione ai nutrienti

Come mangiare veg e salutare anche da piccini e in gravidanza

Come mangiare veg e salutare anche da piccini e in gravidanza
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Prima erano una eccezione. Nove volte su dieci, davanti a un piatto imbandito con frutta e soprattutto verdura, i piccoli restavano musoni a osservare quella cosa verde non bene identificata, tenendo la forchetta sospesa in aria con occhi che sognavano hamburger e patatine. Uno spettacolo che si sta sensibilmente riducendo, perché anche i piccoli stanno cambiando i loro gusti, orientandosi anche verso una dieta veg, vegetariano o vegana che sia, o lov cioè latto-ovo-vegetariana. Lo attestano gli esperti della Sipps, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, i quali danno consigli alle mamme in attesa sul modo corretto per allevare i loro bimbi veg.

 

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La scienza approva. Nutrire i bimbi, specie se in fasce o nella primissima infanzia, con una dieta priva di alimenti di origine animale, è stato sempre un tema dibattuto, più spesso ricco di contro che di pro. Ora l’opinione è cambiata e anche gli esperti, così come studi scientifici, dicono sì a una dieta green, a base totalmente vegetale o lov (che esclude tutti i tipi di carne, ma accetta il consumo di alcuni alimenti animali come formaggi e latticini, uova, miele). Scelta, quella vegetale, cui si stanno avvicinando molti sia in Europa, per un totale di oltre il 7,5 per cento della popolazione, sia in Italia. Infatti il 3 dei connazionali, bambini compresi, mangia veg e il 4,6 per cento lov, con motivazioni che hanno fonti diverse, dicono gli esperti: poco meno della metà, all’incirca il 48 per cento, lo fa nella convinzione che le proteine vegetali siano più sane e buone di quelle animali, contro il 32 per cento che adduce invece valori etici, di rispetto per gli animali. Dunque, consenso unanime alle diete green sia da parte della popolazione generale che dei medici, a patto però che laddove necessario e in fasi particolari della vita come la gravidanza, l’allattamento o la crescita, le diete green vengano adeguatamente integrate o supplementate. Per evitare possibili problemi nutrizionali e dunque implicazioni per la salute.

 

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Mettersi al riparo dalle carenze. È la principale raccomandazione degli esperti. Ci sono, infatti, micro e macro nutrienti cui fare particolare attenzione, soprattutto nelle fasi di sviluppo, periodi della vita più delicati e bisognosi dei giusti alimenti. Tra questi ci sono le vitamine, come la B12, la vitamina D, ma anche la riboflavina, gli aminoacidi essenziali, gli acidi grassi a lunga catena, cioè gli Epa e DHA, e i minerali, tra cui soprattutto calcio, ferro, iodio, zinco e selenio che potrebbero esser scarsi nei veg-lo, e comunque destinati a una sensibile fluttuazione al ribasso, se non adeguatamente integrati nella dieta, con conseguenze sul corretto sviluppo fisico, muscolare, psico-motorio e intellettivo. Soprattutto dei piccoli: ecco dunque, spiegano gli esperti, l’importanza di programmare bene una dieta green, con l’aiuto di pediatri o nutrizionisti in grado di coprire comunque tutti i fabbisogni nutrizionali e favorire la corretta crescita fetale, neonatale, infantile premessa di uno stato di salute ottimale adolescenziale e adulto.

 

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Mamme e bimbi. Sono loro le categorie più a rischio deficit per alcuni alimenti. Prime fra tutti, come detto, la vitamina B12, perché è presente solo nei cibi animali, dunque nel 90 per cento dei casi bisognosa di essere aumentata e supportata con l’assunzione di un integratore alimentare o con cibi supplementati, ancora poco diffusi in Italia. La necessità si lega al fatto che diete ad alto contenuto di acido folico, come lo sono in genere i regimi vegani e vegetariani, possono nascondere i sintomi ematologici classici di una carenza da vitamina B12, fino alla comparsa delle prime manifestazioni neurologiche cui il problema di norma si associa. Un'attenzione che deve essere mantenuta ancora più alta dalle mamme in attesa e/o in allattamento poiché il bimbo si nutre di vitamina B12 attraverso il nutrimento o il latte materno. Infatti l’approvvigionamento di questa vitamina nei piccali è un passaggio alimentare dipendente cioè dalla ricchezza di alimenti con vitamina B12 consumati dalla mamma, piuttosto che dalle sue scorte epatiche.

Acidi e grassi. Fondamentale è l’Ala, l’acido linoleico capostipite degli acidi grassi omega 3, che naturalmente si trova in pochi alimenti veg tra cui noci e semi di lino e i rispettivi olii e la cui carenza influisce sulla rallentata velocità di conversione dell’Ala stesso in Epa e Dha. Ovvero su due acidi grassi polinsaturi importanti per lo sviluppo cerebrale e la salute cardiovascolare.

 

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Minerali. Ci vuole attenzione nel mantenere a livello almeno due minerali: il ferro e lo zinco. Il primo per due ragioni: di norma già più basso nei veg perché associato solo al ferro eme, presente nei vegetali e affatto o scarso nella forma non-eme apportata da alimenti animali, subisce una riduzione ulteriore dall’ostacolo di fitati, cioè dei sali dell’acido fitico presenti soprattutto nei cereali e legumi, ma anche di calcio, polifenoli del tè, caffè, cacao. Tutti alimenti che impediscono o rallentano l’assorbimento del ferro. Il quale però può essere favorito da uno stratagemma: ricorrendo alla vitamina C e all'acido citrico, spremendo cioè un po’ di succo di limone con cui condire l'insalata, ad esempio. Inoltre, per parificare i livelli di ferro e supplire alla scarsa biodisponibilità veg di ferro non eme, è consigliata un'integrazione naturale nella dieta con legumi che hanno un contenuto di ferro 3-4 volte superiore alla carne di ferro non eme, e anche con composti specifici. Infatti, per i seguaci delle diete green, il fabbisogno e dunque l’assunzione di ferro è raddoppiato rispetto ai mangiatori non veg. Mentre per lo zinco, la richiesta potrebbe essere aumentata anche del 50 per cento, essendo anche questo minerale filtrato da fitati e fibre.

In conclusione. La lista di micro e macro alimenti da integrare per i veg e lov non finisce qui. Ma prendendosi cura già di queste sostanze, fondamentali per la salute, si abbassa il rischio di problemi seri, potenziando così la sicurezza, anche se si prediligono unicamente frutta e verdura.

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