In gol anche Muriel e Djimsiti

Siamo matti, ma pure immortali

Siamo matti, ma pure immortali
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È successo ancora. E succederà altre volte, perché siamo una squadra completamente matta. Però facciamo gol e vinciamo, anche con il Verona. Anche dopo un gol da annullare, pure dopo il doppio svantaggio. Perché l’Atalanta non muore mai. Contro il Verona, al Gewiss Stadium finisce 3-2 per la formazione orobica. Malinovskyi e Muriel pareggiano Di Carmine (doppietta) e in pieno recupero ci pensa Djimsiti a fissare un successo meritato che arriva al termine di una sfida davvero complicata. Onore al Verona, squadra vera che non smette mai di crederci e che, continuando così, potrà fare davvero un bel campionato. L’Atalanta intanto accorcia sulla Roma (+1) e aspetta le altre partite del turno per capire come cambia (e se cambia) la corsa europea.

 

 

Tutto confermato per Gasperini rispetto alle attese della vigilia: in avanti si parte con l’artiglieria pesante e dall’inizio ci sono Muriel, Ilicic e Gomez nonostante qualche acciacco che ha condizionato il capitano della Dea in settimana. Le altre scelte sono scontate: in difesa rientra Toloi con Palomino e Djimsiti, in mezzo spazio a Pasalic con Freuler (panchina per de Roon) mentre gli esterni sono Castagne e Hateboer per un turno di riposo a Gosens. Nel Verona, Verre parte dalla panchina con Pessina e Zaccagni a supporto di Di Carmine, Veloso torna in cabina di regia e in difesa è Bocchetti che comanda il reparto tra Rrahmani e Dawidowicz. Giornata di sole al Gewiss Stadium, sugli spalti diciannovemila spettatori, di cui oltre un migliaio arrivati da Verona.

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In avvio di gara lo stadio sembra un acquario, il silenzio della Curva Nord fa quasi più rumore dei tamburi e dei cori a cui siamo abituati e le squadre sembrano aspettare che anche il pubblico carburi visto che non succede quasi nulla degno di nota. Al 7’ compare uno striscione applaudito da tutto lo stadio («Una tifoseria unica che non si piega») e quando al 10’ i padroni di casa iniziano a sentire la spinta dei tifosi la manovra scorre più fluida. Al 17’ Muriel arriva solo davanti a Silvestri e calcia sul fondo (era comunque fuorigioco), dopo che in precedenza aveva già sprecato una grande occasione calciando sul portiere avversario. La partita è equilibrata ma arriva l’ennesimo episodio che mette in difficoltà i nerazzurri: su una rimessa laterale, Palomino si attarda a parlare con l’arbitro e Faraoni serve Di Carmine, che infila Gollini (non impeccabile). Replay alla mano, il gol non è regolare perché anche se il secondo pallone vicino alla riga laterale in mano a un altro giocatore del Verona non incide sul gioco, la rimessa viene battuta una decina di metri più avanti del dovuto. Resta che i nerazzurri non sono spumeggianti e al 28’ arriva anche la beffa dell’infortunio di Ilicic (problema muscolare), costretto a lasciare il campo per Malinovskyi. Al 35’ Toloi e Hateboer avviano bene un’azione sulla destra, lo scambio con Castagne manda l’olandese al tiro di sinistro ma la palla finisce in curva. Gomez al 37’ e al 39’ cerca due volte la gloria personale, ma Silvestri fa buona guardia. Prima della fine del tempo, però, arriva il primo lampo in Serie A dell’ucraino Malinovskyi ed è un gol meraviglioso: palla rasoterra dalla fascia di Hateboer, stoccata perentoria sul palo lungo e sfera che muore all’incrocio dei pali. Nel recupero del primo tempo, Malinovskyi apre in area per Muriel che viene rimpallato (45’+2), ma la squadra esce dal campo tra gli applausi per la crescita dimostrata nella fase finale del tempo.

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L’inizio di secondo tempo dell’Atalanta è molto interessante: al 46’ Malinovskyi scappa sul fondo e mette dentro per Pasalic un cross bello che viene contrato in angolo dal neo entrato Empereur. Tre angoli consecutivi per i bergamaschi illudono un po’ lo stadio che possa iniziare l’arrembaggio, ma il Verona è squadra vera e al 56’ gli ospiti costruiscono i presupposti del gol: prima Amrabat viene stoppato da un prodigioso intervento in chiusura di Palomino, poco dopo Toloi buca incredibilmente l’intervento e Lazovic si invola sulla fascia appoggiando a Di Carmine la più facile delle occasioni per il raddoppio (58'). Il colpo è tremendo, ma il cuore della Dea non finisce mai e al 63’ ecco l’episodio che favorisce il pareggio. Cross lungo per Castagne che arriva a rimorchio, il numero 21 colpisce in anticipo la palla e Faraoni gli calcia la caviglia: Valeri viene chiamato al Var e assegna il giusto rigore che Muriel trasforma con la solita freddezza. Lo stadio sul 2-2 ci crede davvero, al 65’ e al 70’ Gomez impegna due volte Silvestri e al 77’ è Malinovskyi a scaricare alle stelle un bel pallone di Pasalic. Nel finale, l’ucraino ci prova anche con il destro (82’) sfiorando il bersaglio grosso. Il Verona all’85’ resta in dieci per il doppio giallo a Dawidowicz e dopo altre due occasioni firmate Gomez (90’ e 92’, bravo Silvestri) ci pensano incredibilmente i tre difensori a costruire l’azione del definitivo 3-2: palla dentro di Palomino, assist di Toloi e destro vincente di Djimsiti che manda lo stadio al manicomio.

Fino al fischio finale è una festa continua, Valeri manda tutti sotto la doccia con precisione svizzera allo scoccare del sesto di recupero e dopo la grande paura è tempo di fare festa: siamo una squadra con due palle enormi. E, ancora una volta, lo ribadiamo: dalle nostre parti, i morti li portano via freddi. Noi non moriamo mai.

 

Atalanta-Verona 3-2
Reti: 23’ e 56’ Di Carmine (V), 44’ Malinovskyi (A), 64’ Rig. Muriel (A), 93’ Djimsiti (A)

Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Djimsiti, Palomino, Hateboer, Pasalic, Freuler (54’ de Roon), Castagne, Gomez, Muriel (77’ Barrow), Ilicic (28’ Malinovskyi). All. Gasperini.

Verona (3-4-2-1): Silvestri, Rrahamani, Dawidowicz, Bocchetti (46’ Empereur), Faraoni, Amrabat, Veloso, Lazovic, Zaccagni, Pessina (79’ Verre), Di Carmine (86’ Adjapong). All. Juric.

Arbitro: Valeri di Roma (Giallatini e Mondin; Marinelli; Di Bello e De Meo).

Ammoniti: 20’ Hateboer(A), 32’ Veloso (V), 41’ Bocchetti (V), 63’ Zaccagni(V), 68’ Dawidowicz (V).

Espulso: 85’ Dawidowicz (V) per doppia ammonizione.

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