L'incontro tra Francesco e Kirill a Cuba

Mille anni (mille!) senza parlarsi sciolti in uno storico abbraccio

Mille anni (mille!) senza parlarsi sciolti in uno storico abbraccio
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Mille anni. Per l'esattezza 962. Tanto ci è voluto perché le due chiese di Oriente e di Occidente tornassero a incontrarsi faccia a faccia e soprattutto ad abbracciarsi. Come si è arrivati allo storico incontro di Cuba? Si è trattato di un lungo percorso avviato nel lontano 1964 quando Paolo VI incontrò a Gerusalemme Atenagora, il patriarca di Costantinopoli. Fu anche quello un incontro epocale, seguito da un abbraccio entrato nei libri di storia, e seguito soprattutto dalla cancellazione delle reciproche scomuniche. Bisogna rileggere il fuori onda di quell'incontro, venuto alla luce pochi mesi fa, per capire la profondità del dialogo che avvenne tra i due. Ma Atenagora, che simbolicamente rappresentava la più antica delle chiese orientali, dal punto di vista dei numeri era assolutamente minoritario rispetto al patriarca di Mosca, al quale facevano e fanno riferimento i due terzi degli ortodossi nel mondo. Da allora, nonostante tanti buoni propositi, nulla si era sbloccato. Il papa venuto dall'Est, Karol Wojtyla, all'inizio rappresentò addirittura un allontanamento tra i due mondi, soprattutto per via dell'appoggio alla minoranza cattolica in Ucraina, i cosiddetti Uniati, vera spina nel fianco in ogni tentativo di disgelo.

Pope Francis and the Patriarch Kirill of Moscow
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An handout picture provided by Vatican newspaper L'Osservatore Romano shows Pope Francis (R) and the Patriarch Kirill of Moscow and All Russia, during the private audience in the Havana Jose Marti international airport, Cuba, 12 February 2016. ANSA/OSSERVATORE ROMANO EDITORIAL USE ONLY

Papa e Kirill, storico abbraccio. "Siamo fratelli"
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Pope Francis, left, and the head of the Russian Orthodox Church Patriarch Kirill kiss after signing a joint declaration on religious unity in Havana Thursday Feb. 12, 2016. The declaration calls for peace in Syria, Iraq and Ukraine and urges Europe to "maintain its faithfulness to its Christian roots." The two religious leaders met for the first-ever papal meeting with a historic development in the 1,000-year schism within Christianity. (Alejandro Ernesto/Pool photo via AP)

++ Papa a Kirill, "finalmente! Noi siamo fratelli" ++
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ALTERNATIVE CROP OF XEM106.- The head of the Russian Orthodox Church Patriarch Kirill, left, and Pope Francis greet each other as as they meet at the Jose Marti airport in Havana, Cuba, Friday, Feb. 12, 2016. This is the first-ever papal meeting with the head of the Russian Orthodox Church, a historic development in the 1,000-year schism within Christianity. (Adalberto Roque/Pool photo via AP)

++ Papa a Kirill, "finalmente! Noi siamo fratelli" ++
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ALTERNATIVE CROP OF XEM109.- The head of the Russian Orthodox Church Patriarch Kirill, left, kisses Pope Francis as they meet at the Jose Marti airport in Havana, Cuba, Friday, Feb. 12, 2016. This is the first-ever papal meeting with the head of the Russian Orthodox Church, a historic development in the 1,000-year schism within Christianity. (Adalberto Roque/Pool photo via AP)

Con l'arrivo di Papa Francesco il clima è cambiato rapidamente. Innanzitutto Bergoglio appena eletto ha insistito sulla propria identità di vescovo di Roma: una sottolineatura che è stata colta da chiese che non riconoscono l'autorità del Papa. Le chiese orientali sono infatti "autocefale" cioè nazionali e autonome l'una dall'altra. Quella russa è appunto la più grande per dimensioni e per numero di fedeli. Anche a Mosca le cose sono cambiate, perché la nomina di Kirill I ha determinato la vittoria dell'ala più dialogante di quella chiesa dominata per decenni dell'autorità del patriarca Alessio II. Poi c'entra anche la politica. Papa Francesco ha sempre tenuto un buon rapporto con Putin, ed anzi è stato il suo asse con il capo del Cremlino ad evitare nel 2013 che le grandi potenze mondiali intervenissero in Siria, dando il la a quella che poteva davvero essere una nuova guerra mondiale. A fine 2014 a Istanbul Francesco ha incontrato il patriarca Bartolomeo, il successore di Atenagora, e anche in quell'occasione aveva annunciato pubblicamente la propria disponibilità ad incontrare, ovunque lui volesse, Kirill.

Pope Francis and the Patriarch Kirill of Moscow
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An handout picture provided by Vatican newspaper L'Osservatore Romano shows Pope Francis and the Patriarch Kirill of Moscow and All Russia, during the private audience in the Havana Jose Marti international airport, Cuba, 12 February 2016. ANSA/OSSERVATORE ROMANO EDITORIAL USE ONLY

Papa-Kirill: Francesco, grazie a Cuba, capitale unità
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Pope Francis, left, and Russian Orthodox Patriarch Kirill sign a joint declaration on religious unity in Havana, Cuba, Friday, Feb. 12, 2016. The two religious leaders met for the first-ever papal meeting, a historic development in the 1,000-year schism within Christianity. (ANSA/AP Photo/Gregorio Borgia, Pool)

Papa e Kirill, storico abbraccio. "Siamo fratelli"
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Pope Francis, left, head of the Russian Orthodox Church Patriarch Kirill, center, and Cuba's President Raul Castro stand together during a document signing ceremony at Jose Marti airport in Havana, Cuba, Friday, Feb. 12, 2016. Francis and Kirill signed a joint declaration on religious unity. The declaration calls for peace in Syria, Iraq and Ukraine and urges Europe to "maintain its faithfulness to its Christian roots." (Alejandro Ernesto/Pool via AP)

Pope Francis meets Russian Patriarch Kirill
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epa05156975 Pope Francis (R) and the Patriarch Kirill of Moscow and All Russia, meet at Jose Marti international airport, in Havana, Cuba, 12 February 2016. Pope Francis and the leader of the Russian Orthodox Church, Patriarch Kirill, have met in Cuba in a major advance towards healing a 1,000-year-old rift between Roman Catholics and Orthodox Christians. EPA/ALESSANDRO DI MEO

Ma ad accelerare le cose è anche la situazione globale. Francesco ha infatti spiegato più volte qual è la ragione storica che ha portato all’accelerazione di questo incontro: è “l’ecumenismo del sangue”. Infatti tutte le chiese cristiane sono state sottoposte a prove durissime negli ultimi anni, in particolare in Medio Oriente. «Siamo tutti al servizio dell’unico e medesimo Vangelo», ha detto Francesco. Quel Vangelo, per cui tanti cristiani, «vengono perseguitati e uccisi... Questo è l'ecumenismo del sangue. Dunque, la ricerca dell’unità dei cristiani non può essere appannaggio solo di qualche singolo o comunità religiosa particolarmente sensibile a tale problematica. La reciproca conoscenza delle diverse tradizioni di vita consacrata e un fecondo scambio di esperienze può essere utile per la vitalità di ogni forma di vita religiosa nelle diverse Chiese e Comunità ecclesiali».

Ma questo 2016 passerà alla storia per un altro motivo, dal punto di vista dell'unità delle chiese. A Creta il 16 giugno si aprirà il primo concilio panortodosso. Cioè tutte le chiese orientali si riuniranno, alla presenza di rappresentanti delle chiese occidentali. La notizia è quasi epocale, perché dalla nascita della chiesa di Mosca, poco prima dell'anno mille, non era mai avvenuto un incontro di questo tipo. Ed è quindi la prima assise dal grande Scisma del 1054. La storia della chiesa si misura con i secoli. Ma a quanto pare in questo 2016 ha scelto di stringere i tempi...

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