il cilo-viaggio della rinascita

Mille chilometri in bici, da Bergamo a Lipsia, per onorare i bergamaschi vittime del Covid

È l’impresa che si apprestano a compiere Fulvio Luraschi ed Emilio Maino, che martedì 21 luglio, alle 7 del mattino, partiranno da Piazza Vecchia alla volta della Germania

Mille chilometri in bici, da Bergamo a Lipsia, per onorare i bergamaschi vittime del Covid
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Un “cilo-viaggio della rinascita”: mille chilometri in bicicletta, da Bergamo a Lipsia, per onorare i 6mila bergamaschi deceduti e il dolore provato dalle nostre comunità, oltre che l’impegno, la forza, il coraggio e la capacità delle migliaia di persone che hanno dato il proprio contributo nel fronteggiare l’epidemia. È l’impresa che si apprestano a vivere Fulvio Luraschi ed Emilio Maino, che martedì 21 luglio, alle 7 del mattino, si ritroveranno in Piazza Vecchia per partire alla volta della Germania, passando per la Val Seriana, oltrepassando il Passo più alto d’Italia e seguendo la rotta dei grandi fiumi attraverso l’Austria fino ad arrivare a Lipsia.

«Si tratta di un viaggio di ricordo e di speranza, oltre che di ringraziamento a chi, da lontano, ci ha teso la mano e ci ha sostenuto nel periodo per noi più drammatico dalla fine del dopoguerra - raccontano i due clicloamatori -. Faremo tappa a Bamberg, in Baviera, dove un’intera via ha dedicato Bella Ciao al nostro Paese il 16 marzo (il coro cittadino MontRouge Singers, che sostiene simbolicamente il viaggio, ha inviato agli amici tedeschi la propria versione della canzone partigiana, registrata il 25 aprile scorso, ndr). Quindi, termineremo la nostra avventura a pedali a Lipsia e visiteremo l’ospedale dove sono stati ricoverati due nostri concittadini, fra gli otto accolti in Sassonia, trasportati grazie all’aeronautica militare».

Fulvio ed Emilio, mentre si preparano ad affrontare questa singolare esperienza di vita, lanciano un appello ai tanti bergamaschi appassionati delle due ruote. «Siete tutti invitati a percorrere insieme a noi alcuni metri o alcuni chilometri di questo viaggio, rigorosamente in bici, partendo da Piazza Vecchia o da dove preferite, lungo la Val Seriana e anche oltre – sottolineano -. Ci farebbe davvero piacere portare con noi il saluto corale della nostra terra». I due ciclisti saranno in diretto contatto con il Comune di Bergamo e l’ospedale Papa Giovanni, per portare, oltre che il nostro, il saluto del capoluogo e della struttura sanitaria cittadina, rappresentando simbolicamente tutti i Comuni, i servizi socio-sanitari, le donne e gli uomini che si sono spesi tenacemente in questi mesi, compresi i tanti bergamaschi che hanno subito un lutto.

«Il primo giorno percorreremo la Val Seriana sino al Passo della Presolana, quindi passeremo da Borno, o dal Vivione, per approdare in Val Camonica fino a Edolo – spiegano Fulvio ed Emilio -. Mercoledì 22 saremo diretti a Bormio, transitando dall’Aprica o dal Mortirolo, mentre il giorno successivo ci aspetta lo Stelvio; poi giù fino alla Val Venosta e, se avremo ancora gambe e cuore potremo salire al passo Resia. Arrivati a questo punto valuteremo l’itinerario giorno per giorno».

Il tracciato si svilupperà lungo la via Claudia Augusta sino a Donauworth, lungo i fiumi Inn e Lech, passando dai castelli dell’Algovia e dalla cittadina di Augusta per approdare al Danubio. Quindi, attraverseranno il parco naturale dell’Altmühltal e seguiranno il Regintz sino a Bamberg, passando da Norimberga. Proprio a Bamberg, in Anna Maria Junius Straße, verranno accolti dal direttore del liceo musicale cittadino ETA, il professor Johannes Klehr, con cui intoneranno la canzone Bella Ciao.

«Contiamo di arrivare a Bamberg in una decina di giorni, dove imboccheremo per un breve tratto il Meno - concludono i due ciclisti -. Per arrivare a Lipsia, serviranno ancora due o tre giorni di viaggio. Una volta arrivati alla meta ad attenderci ci sarà il dottor Livio Bertagnolli, del centro cardiologico HerZentrum e che mantiene tutt’ora i contatti con alcune famiglie bergamasche, in collegamento con la clinica universitaria Helios dove sono stati ricoverati alcuni dei nostri concittadini».

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