nel parco della trucca

Nel Bosco della Memoria alberi autoctoni ma anche un tiglio donato da Biccari

Il primo albero verrà posato il 18 marzo, giornata dedicata alle vittime del Covid. In occasione della cerimonia verrà messo a dimora anche un grande tiglio proveniente dal vivaio forestale Orto di Zolfo di Monte Cornacchia, donato dal comune virtuoso in provincia di Foggia in collaborazione con Arif Puglia

Nel Bosco della Memoria alberi autoctoni ma anche un tiglio donato da Biccari
Pubblicato:
Aggiornato:

Querce, faggi, carpini, aceri e olmi. Sono solo alcune delle specie arboree che verranno piantate nel Bosco della Memoria dedicato alle vittime del Covid che sorgerà nel parco della Trucca. L’installazione vegetale permanente, ideata dall’Associazione Comuni Virtuosi e adottata dal Comune di Bergamo, ospiterà piante che richiameranno il paesaggio tipico delle Valli e della pianura bergamasche.

«È un lavoro collettivo – spiega l’agronomo Roberto Reggiani che sta curando la scelta delle varietà -, che si avvale dei risultati del dialogo con i vivaisti e i floricoltori della zona». Nella selezione di piccoli, medi e grandi arbusti, piante tipiche da bosco e piante da frutto, la scelta è ricaduta soprattutto sulle specie autoctone, familiari allo sguardo di chi attraversa i nostri territori.

Alla creazione di quello che viene concepito come un luogo vivo e altamente simbolico si può contribuire fattivamente attraverso la campagna di crowdfunding, lanciata sulla piattaforma Produzioni dal Basso, ma anche tramite la condivisione delle conoscenze in merito alla vegetazione del territorio. Al momento, grazie alla sottoscrizione, sono stati raccolti oltre 28 mila euro. L’obiettivo è di arrivare a quota 50 mila euro.

Render Bosco della Memoria (3)
Foto 1 di 4
Render Bosco della Memoria (5)
Foto 2 di 4
Render Bosco della Memoria (4)
Foto 3 di 4
Render Bosco della Memoria (1) (1)
Foto 4 di 4

Il primo albero verrà posato il 18 marzo, in occasione della prima giornata dedicata a chi ha perso la vita a causa del coronavirus. Entro il prossimo autunno saranno piantumati circa 750 tra alberi e arbusti in una zona vicina al Papa Giovanni XXIII, presidio sanitario più coinvolto nella lotta al virus. «Verranno messe a dimora specie caratteristiche del nostro paesaggio – prosegue Reggiani -. Ci saranno anche arbusti che hanno sviluppo e dimensioni differenti come il sorbo, il corniolo, il viburno, il biancospino o la rosa canina. E infine gli alberi da frutto».

A questo proposito, verranno privilegiate vecchie varietà che rischiano di essere dimenticate, più rustiche e meno bisognose di cura ma capaci di sorprendere con aromi e sapori inediti, come ad esempio il melo della Val Seriana. In occasione della cerimonia del 18 marzo, inoltre, verrà piantato un grande tiglio proveniente dal vivaio forestale Orto di Zolfo di Monte Cornacchia, donato dal comune virtuoso di Biccari, nel Foggiano, in collaborazione con Arif Puglia.

Seguici sui nostri canali