All'Atalanta il giusto ambiente

Nessuno vuole più Balotelli E se venisse da noi (a poco)?

Nessuno vuole più Balotelli E se venisse da noi (a poco)?
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Perché Crotone sì e Bergamo no? Vieni qui, Mario Balotelli, vieni all'Atalanta, vieni a far vedere quel che sai fare davvero. Nessuno ti vuole? Tanto peggio. Vieni a Bergamo, Mario, contro tutti i luoghi comuni: il tuo essere bresciano con la pelle scura, il tuo calcio da bandolero stanco che non fa vincere mai, i fallimenti con la Nazionale e poi quelli con il Milan da cancellare con un colpo di spugna. Non è vero che nessuno ti vuole più. Vieni a Bergamo, a dimostrare che sei quel campione osannato dai bambini, da quelli che cercavano un supereroe o un antieroe con la cresta, qualcuno da celebrare, emblema di un riscatto (sì, anche sociale) che molti in questo Paese ogni giorno scandagliano davanti alla tv. Ancora una volta Balotelli fa chiasso, fa rumore. Fa scalpore. Il Milan non lo vuole più, il Liverpool neppure. L'unico che si è fatto avanti è il presidente del Crotone fresco di Serie A: «Da noi sarà un capitano da 25 gol a stagione», ha detto. Fermi tutti. E se invece Mario venisse a Bergamo?

 

Soccer: Serie A; Genoa CFC-AC Milan

 

L'idea è strampalata, qualcuno si arrabbierà. Ma a 25 anni Mario Balotelli è ancora un atleta formidabile e un buon calciatore. È da qui che bisogna partire, dalle qualità fisiche di questo giocatore prima idolo di tutti e ora gettato dalla rupe. Balotelli oggi non vale più di 7 milioni di euro, è un'operazione che molti club di Serie A (anche di fascia media) possono permettersi. L'ultima stagione al Milan è stata un fallimento. Un disastro. E forse peggio di molte altre, perché in molti si aspettavano che Mario prendesse per mano la squadra. Balotelli ha giocato poco, male quando lo ha fatto. Ma il calcio, come la vita, ti dà sempre un'altra opportunità (a lui, tra l'altro, ne ha già date un po'). E allora perché non concedergliela a Bergamo? È la piazza giusta per insegnare a uno come lui molti valori che da altre parti non è riuscito ad assimilare. Per esempio quello del lavoro, del sacrificio, della tigna. Sono cose che la nostra terra ha nel Dna. Chi è venuto qui lo sa bene.

 

balotelli diamanti atalanta

 

Ma la nostra è anche una terra di accoglienza, che ha saputo lanciare giovani volenterosi e rilanciare qualche campione. Purché fossero devoti alla maglia, alla Dea, all'Atalanta. Con Balotelli ci hanno provato tutti. Qualcuno con la carota, altri con il bastone; qualcuno con la divinazione, altri con il pragmatismo. Prandelli, per esempio, che non a caso è quasi bergamasco, per qualche tempo è riuscito a farlo rendere al massimo. Gli altri, Balotelli li ha sempre guardati perplesso, facendo luccicare un sorriso come luccica il suo orecchino al sole. Forse perché non si è mai sentito veramente leader. Città troppo grandi, club infarciti di campioni. Realtà che Balotelli ha vissuto con troppo clamore. Ma non è vero che ogni possibilità gli è stata data. Non quella di una società più piccola, una società come l'Atalanta per far sentire Mario al centro di un progetto. Un azzardo, sì. Ma perché non tentare. Non costa proprio nulla, magari. Solo qualche milione di euro.

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