Il presidente del Duc

Nicola Viscardi si prepara al trapianto di midollo osseo e spiega perché è così importante

«Serve a provare a dare il colpo di grazia al linfoma». Sabato sul Sentierone sarà presente Admo per informare e reclutare donatori

Nicola Viscardi si prepara al trapianto di midollo osseo e spiega perché è così importante
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«E poi, scusate se faccio il signor precisetti, ma booona con sta cosa dell’operazione. Il trapianto di midollo osseo non è un'operazione, niente di chirurgico. È una re-infusione, quindi tramite flebo, di cellule staminali di un donatore (il soggetto sano) in un ricevente (il soggetto malato)». Nicola Viscardi, presidente del Distretto urbano del commercio di Bergamo, si sta preparando in queste ore al trapianto di midollo osseo e, come ha spesso fatto in questi mesi, ha deciso di condividere la propria esperienza sui social, cercando di divulgare, sensibilizzare e mandare messaggi chiari.

Perché il trapianto

In particolare, nel post di questa mattina, mercoledì 3 maggio, racconta questi giorni di preparazione al trapianto, partendo dalla reazione di molte persone che gli hanno chiesto il perché di questo trattamento, in un momento in cui sembrava andare tutto bene: «Anche se fisicamente non sono mai stato così bene come ora, per me è fondamentale fare il trapianto da donatore ora per provare a dare l’ultimo colpo di grazia al linfoma. Il rischio nel non far nulla per qualche mese, siccome sto bene, comporterebbe, se la malattia ripartisse (come è già successo lo scorso maggio), di non avere più armi a disposizione per combatterla».

 

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L'appuntamento sul Sentierone

Per lui, come per altri malati, il trapianto di midollo osseo può rappresentare quindi una grande opportunità, per la quale a monte c'è bisogno di donatori sani. Proprio per questo Viscardi lancia da tempo messaggi a sostegno della donazione, come aveva fatto già a inizio aprile. Sabato prossimo, il 6 maggio, sul Sentierone sarà presente Admo per arruolare più giovani possibili al registro nazionale dei donatori di midollo osseo e Cse. Admo ricorda: «Solo 1 persona su 100.000 è compatibile con un paziente in attesa del dono, se quell’uno sei proprio tu e non sei iscritto al registro dei potenziali donatori, il tuo gemello genetico non potrà trovarti ed avere la possibilità di salvarsi».

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