La richiesta

«No ai dehors di bar e ristoranti in piazza Angelini, accanto al Lavatoio»

L’area verrà liberata dalle auto in sosta, ma 120 residenti chiedono che venga destinata a un uso sociale

«No ai dehors di bar e ristoranti in piazza Angelini, accanto al Lavatoio»
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«Nel cuore di Città Alta, parallela a via Gombito, esiste un’area risparmiata dal flusso frenetico dei turisti. È il Lavatoio di Città Alta, luogo storico che evoca il lavoro e la società femminile del secolo scorso. La zona del Lavatoio è solo pedonale: vi sono alberi antichi, gradini e muretti estesi che invitano a sedersi. Una fontanella e una zona di circa 200 mq sopraelevata a cui si accede da due lati, tre panchine in pietra».

Comincia così una lettera firmata da 120 cittadini del borgo antico. Dopo l’introduzione, arriva il nodo della richiesta. Perché in continuità con il Lavatoio, con accesso da piazza Mercato delle Scarpe e da via Gombito, c'è piazza Angelini, ora adibita a parcheggio delle auto dei residenti: un percorso che termina in piazza Vecchia. Un tempo la piazza ospitava una fila centrale di alberi, che furono tagliati per far posto alle macchine.

«Il progetto dell'attuale Amministrazione di Giorgio Gori – va avanti la lettera - prevede che piazza Angelini sia a breve liberata dalle auto. Dunque si prospetta una nuova vita per questo spazio intimo e protetto. Già nel 2018 una rete di associazioni di Città Alta, coordinata dall'operatore di rete Marco Dierico, aveva presentato all'Amministrazione un progetto in cui si chiedeva che l'intera area, una volta liberata dalle automobili, restasse a completo godimento dei cittadini. È fin troppo evidente infatti come ogni spazio disponibile, perfino passaggi pedonali e porzioni adiacenti a edifici quali la biblioteca Angelo Mai vengano occupati da tavolini a uso privato di bar e ristoranti».

Questa trasformazione dello spazio in un grande dehors non piace ai firmatari, che chiedono ai futuri amministratori «che l’area del Lavatoio e dell’adiacente piazza Angelini, non appena liberata dalle automobili, venga destinata a un uso sociale, diventi cioè una zona di “salvaguardia” dedicata a bambini, cittadini e visitatori con un minimo di attrezzature per il riposo e il gioco, sottraendola all’occupazione di esercizi commerciali che finiscono col privatizzare/recintare gli spazi comuni».

Piazza Angelini nel 1961

A questa prima richiesta, se ne aggiungono altre due: «che si valuti la possibilità di ripristinare gli alberi nel centro della piazza e che si dia attuazione alla proposta di posare una targa con poesia dedicata al lavatoio scritta da Rosetta Ferrari Barbagallo a memoria del lavoro e della socialità femminile».

Commenti
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Bellissima idea. Piazza libera e piantumata. I dehors sono già troppi. Ridiamo a Bergamo i suoi connotati originari

fulvio

giusto ora i parcheggi per i residenti ci sono e la piazza deve restare libera e piantumata

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