Si chiama Fly Zone

Nostra Dalmine, non solo social Ecco il giornale che parla giovane

Nostra Dalmine, non solo social Ecco il giornale che parla giovane
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C’è il sito internet, il blog, la pagina Facebook, l’account Instragram e quello Twitter, la newsletter e, da un paio di mesi, anche il giornalino cartaceo, che si chiama Fly Zone. Non c’è che dire, la lista civica Nostra Dalmine non si fa battere da nessuno a livello di comunicazione. Dalla loro hanno due vantaggi: è una lista composta da giovani, dove il più vecchio ha 31 anni e il più giovane 18 e, delle venti persone che la compongono, due sono esperti del settore. Sono Roberto Pinotti e Fabio Tiraboschi. Le loro specializzazioni suonano come un chiasmo: il primo sta studiando Informatica con indirizzo in comunicazione, mentre il secondo è laureato in Comunicazione e lavora nel campo informatico. «Al nostro interno lavoriamo molto per gruppi – spiega Fabio Tiraboschi, che è stato consigliere comunale fino allo scorso anno per poi cedere il posto a Pinotti, accordo preso fin dall’inizio del mandato –. C’è il gruppo che si occupa del verde, quello della viabilità, quello della comunicazione. Io e Roberto facciamo parte di quest’ultimo e, insieme ad altri quattro componenti della lista, abbiamo messo a punto un piano per cercare di raggiungere il maggior numero di persone possibile e farci così conoscere».

 

 

Per quale motivo avete deciso di creare anche un giornale cartaceo, dato che avevate già molti canali per comunicare?
«Perché vogliamo comunque allargare il nostro target – dice Pinotti –, non tutti utilizzano i social o la rete e con Fly Zone sviluppiamo temi e riportiamo articoli su Dalmine e sui progetti che la nostra lista sta portando avanti».

Quante copie stampate? Avete sponsor che sostengono le spese?
«Ne abbiamo stampate 500 copie, 200 le abbiamo distribuite attraverso i gazebo, altre ne abbiamo consegnate al mercato e altre ai nostri conoscenti e sostenitori. Chi ne desidera una copia basta che ci contatti che gliela portiamo a casa – continua Roberto –. La stampa la finanziamo sostanzialmente io e Fabio con il nostro gettone di presenza in Consiglio comunale. Chi vuole ci può sostenere economicamente, ma per ora ce la facciamo. Diciamo che preferiremmo contare su appoggi durante la campagna elettorale».

Come funziona invece per gli altri canali?
«La parte relativa a Instagram l’abbiamo lasciata in mano ai nostri giovanissimi perché in quel campo sono molto competenti. Attraverso Facebook facciamo i nostri annunci e tramite Twitter facciamo le dirette del Consiglio comunale con una ventina di tweet a seduta. Il blog ci ha permesso di tenere un archivio dei nostri articoli, di avere uno storico; molte notizie, anche se datate, attraverso una ricerca in Google compaiono lo stesso. Grazie a questo la nostra newsletter si è molto snellita. Praticamente accenniamo gli argomenti e poi rimandiamo al blog per l’approfondimento», spiega Fabio.

 

 

Questo modo di fare informazione ha fatto aumentare i vostri sostenitori?
«Direi proprio di sì – dice Roberto –. Dal 2014 la community si è allargata molto, soprattutto in quest’ultimo anno. Vediamo che su Facebook le interazioni sono aumentate di parecchio. Possiamo ancora migliorare e questo ci stimola. Dalmine ha circa 23mila abitanti, i votanti sono 16mila e noi abbiamo circa 900 persone che ci seguono su Facebook. C’è molto margine per lavorare».

La cosa che colpisce è la vostra capacità di spiegare argomenti complessi con un linguaggio semplice, accessibile a tutti.
«Sì, puntiamo a non utilizzare un linguaggio specifico perché il “politichese” viene compreso per lo più dagli addetti ai lavori. La nostra scelta è stata fin da subito quella di parlare semplice e i fatti ci hanno dato ragione. Parlo ad esempio della serata che abbiamo organizzato sul tema elezioni dello scorso marzo, alla quale hanno preso parte più di 200 persone, o alla diretta Facebook fatta da me e Fabio per spiegare il progetto Porta Nord, anche quella molto seguita», spiega Roberto.

Serve una bella preparazione per fare tutto ciò.
«Be’ sì, prima di parlare studiamo a fondo l’argomento. All’inizio era difficile – confessa Tiraboschi – mentre oggi, dopo quattro anni, facciamo molta meno fatica».

 

 

State già cominciando a lavorare sulla campagna elettorale in vista delle amministrative 2019 o è ancora presto?
«No, non è affatto presto – dice Pinotti –. Se sei una lista civica e soprattutto se composta da giovani devi muoverti molto prima rispetto a chi ha alle spalle un partito conosciuto. Alle scorse elezioni noi abbiamo cominciato con la campagna a settembre, mentre gli altri solo a inizio anno. Devi farti conoscere, far capire alle persone che, anche se sei giovane, sei competente e puoi offrire un programma interessante, che vale la pena votare. Così avevamo allestito tanti gazebo informativi, con quello durato 24 ore l’ultimo giorno di campagna elettorale, avevamo anche organizzato un concerto. Contiamo di partire dopo l’estate anche questa volta perché, sotto data, le cassette delle lettere dei cittadini si ingolfano di santini e volantini elettorali, quindi è probabile che vengano tutti cestinati in blocco senza nemmeno essere guardati. Se cominci prima hai più possibilità. E poi nel 2019 ci saranno anche le Europee», dice Fabio.

Quindi avete già un candidato sindaco per le prossime elezioni?
Questa domanda Pinotti e Tiraboschi cercano di aggirarla, ma si capisce che hanno già le idee piuttosto chiare. Però glissano: «Ehm, lo annunceremo in una delle nostre serate, poi ve lo faremo sapere». Tramite Facebook, Twitter o la newsletter?

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