La ricetta perfetta

Oggi è la festa di "santa Pasta" E la carbonara le batte tutte

Oggi è la festa di "santa Pasta" E la carbonara le batte tutte
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Il 25 ottobre è il giorno di “santa Pasta”. Ovviamente non è ancora avvenuta la canonizzazione del cibo più amato dagli italiani (e non solo da loro), ma oggi in tutto il mondo ci si prepara a festeggiarla. È infatti il Pasta day, giunto alla ventesima edizione, che quest’anno ha eletto a sua capitale Dubai a conferma del suo orizzonte globale (la prima si tenne a Napoli nel ’98 e restò in Italia fino all’edizione newyorkese del 2004). A Dubai negli ultimi 10 anni l’import di pasta italiana è cresciuto del 41 per cento e vale 8,4 milioni di euro.

La pasta è generosa, e quindi in occasione della festa, i pastai di tutto il mondo doneranno tre milioni di piatti alle associazioni che assistono i più bisognosi. Solo in Italia ne verranno donati 13 tonnellate alle mense della Caritas. La pasta è buona davvero...

 

 

Ma il 25 ottobre è anche un’occasione per capire come stanno cambiando i gusti dei consumatori. Lo ha fatto Just eat, la società di consegne di cibo a domicilio, che ha monitorato la tipologia di consegne per capire verso quale tipo di pasta si orientino oggi gli italiani. Sino al 2017 sul gradino più alto del podio c’era la lasagna, ma da quest’anno secondo l’osservatorio di Just eat c’è stato un ribaltone: al primo posto è arrivata la carbonara, che ha superato le tagliatelle al ragù mentre la lasagna è scesa sul gradino più basso del podio.

 

 

La pasta inventata, secondo l’ipotesi più accreditata, dai carbonai romani quindi ha conquistato i palati di tutt’Italia.  I carbonai lo preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione. Infatti per realizzare la carbonella era necessario sorvegliare la carbonaia per lungo tempo e quindi era importante avere con sé i viveri necessari. La carbonara era l'evoluzione del piatto detto “cacio e ova”, di origini laziali e abruzzesi, che i carbonari usavano preparare il giorno prima portandolo nei loro "tascapane" e che consumavano con le mani. Ma nella messa a punto della carbonara centrano anche gli americani. Non è un caso che nel classico manuale di cucina romana di Ada Boni, pubblicato negli anni '30, questo modo di cucinare la pasta non compaia. Come ha spiegato uno storico della gastronomia, Marco Guarnaschelli Gotti, era successo che «quando Roma venne liberata, la penuria alimentare era estrema, e una delle poche risorse erano le razioni militari, distribuite dalle truppe alleate; di queste facevano parte uova (in polvere) e bacon (pancetta affumicata), che qualche genio ignoto avrebbe avuto l’idea di mescolare condendo la pasta».

 

 

La ricetta perfetta per la carbonara? Eccola secondo l’esperta romanissima Silvia Fratini: 400 gr. spaghetti, 150 gr. pancetta stesa (ma anche di più), 3 tuorli e 1 uovo, 6 cucchiai di pecorino romano, sale, pepe nero in grani. Numero di extra spendibili? «ZERO. Nella carbonara non vanno: latte, panna, vino, cipolla, aglio, Philadelphia, formaggino Mio, prosciutto e mortadella». Piuttosto se volete un gusto meno forte, potete sostituire parte del pecorino con il parmigiano. E comunque il macinapepe deve essere sempre a portata di mano...

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