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Oggi sembra un bosco, ma la Cattedrale Vegetale di Oltre il Colle sta per rinascere

Attualmente, dei 42 piantati ne sono rimasti 33 a causa della tempesta Vaia che nell'ottobre 2018 spirò con venti fino a 200 km/h

Oggi sembra un bosco, ma la Cattedrale Vegetale di Oltre il Colle sta per rinascere
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Il vento e i nubifragi delle scorse settimane ci hanno fatto capire quanto la natura possa scatenarsi. Le immagini di quei giorni, di alberi sradicati e caduti per strada, possono aiutare quindi a immaginarsi cosa possa succedere in montagna, quando il vento arriva a duecento chilometri orari e si scaglia contro alberi in crescita: un disastro.

È quanto successe nel 2018, quando la tempesta Vaia colpì La Cattedrale vegetale di Oltre il Colle, opera di land art ideata dall'artista lodigiano Giuliano Mauri. Da allora, la sua crescita è stata burrascosa, ma comunque qualcosa si sta muovendo e continua a muoversi.

Un bosco qualsiasi o un'opera d'arte?

Vero è che, a chi si ritrovi per caso nel Parco delle Orobie e vi si imbatta, può sembrare un bosco qualsiasi; chi vi si reca appositamente può rimanere deluso. Dopotutto, dei 42 faggi iniziali, oggi ne restano 33. Le impalcature di legno che dovevano guidare la crescita degli alberi, modellando la cattedrale, sono state in parte distrutte, in parte cadute naturalmente. In parte sono diventate marce e per questo eliminate. Il tutto, in teoria, come da programma, perché a questo punto la natura avrebbe dovuto fare il suo corso e aver già preso le forme di una Cattedrale.

I nove alberi mancanti verranno ripiantumati

Il sindaco di Oltre il Colle, Ferruccio Ghilardi, ha però spiegato al quotidiano L'Eco di Bergamo: «La Cattedrale vegetale cresce. Abbiamo provveduto alla pulizia, alcuni alberi hanno raggiunto una buona altezza. I nove mancanti, d'accordo con il Parco delle Orobie, saranno rimpiazzati».

Dei venti anni entro i quali, secondo l'artista Mauri, la Cattedrale dovrebbe raggiungere la sua piena realizzazione ne mancano circa un terzo, dato che l'opera venne avviata nel 2010. Nel mentre, piccoli cambiamenti ci sono e l'opera continua a confermarsi in continua crescita e cambiamento, come inevitabile quando l'azione dell'uomo si interseca con quella della natura in simbiosi.

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