Il nostro pagellone nerazzurro dell’anno della storia dell'Atalanta

Un’annata da urlo, uno spettacolo continuo e una Dea da leggenda. Il campionato è finito da una settimana, l’Atalanta ha chiuso al terzo posto e, in attesa della Champions League, ecco il nostro pagellone di
uesta stagione nerazzurra. Il migliore? Per noi,l sul campo, è stato il Papu Gomez, ma quasi tutti meritano grandi applausi.
Pierluigi Gollini 8
Ha vissuto un avvio di stagione a fasi alterne. Poi, quando Gasperini lo ha rimesso in campo, ha offerto solo prestazioni positive. Con diverse parate decisive ha contribuito alla conquista della Champions League, e infatti avrebbe dovuto già essere alle Seychelles adesso, ma la chiamata di Mancini in Nazionale lo ha “costretto” a un supplemento di lavoro. Che soddisfazione per lui e per l’Atalanta! Adesso è una certezza.
Etrit Berisha 5
Probabilmente è l’unico vero, grande deluso dell’anno. Era titolare, ma non ha mai inciso. C’è stato un momento in cui l’Atalanta subiva gol a ogni tiro in porta e pur senza commettere errori madornali (qualche sbavatura sì, ma fa parte del gioco) ha pagato lui dazio. Peccato davvero, probabile a questo punto la sua partenza.
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Andrea Masiello 8,5
In tanti considerano quel salvataggio sul campo del Napoli a Pasquetta come il momento decisivo per il salto verso la Champions. La grandezza di questo ragazzo, però, si è vista nei mesi precedenti a quella giocata. Spesso si è trovato in panchina o ai margini, eppure non ha mai alzato i toni e si è sempre presentato in campo da leader vero. A 33 anni sarà in campo a sentire l’inno della Champions con i suoi compagni, giusto premio per uno che davvero non ha mai mollato.
Gianluca Mancini 7
Annata positiva, quella della consacrazione. Certo, nel finale di stagione è uscito un po’ dai radar, ma non ci si può dimenticare quanto è stato bravo nel periodo in cui ha anche trovato gol importanti come contro il Bologna, l’Inter e il Parma. Può fare ancora meglio? Staremo a vedere, anche perché piace a molti...
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Mario Pasalic 7
Un po’ di tempo per provarlo da vice-Cristante è stato perso, ma era giusto così. Quando è diventato una stabile alternativa ai due di mezzo, invece, ha dimostrato di avere ottime capacità d’inserimento pur non essendo così dinamico. Da riscattare senza nessun dubbio: in Champions sarà utilissimo e in più conosce già bene i meccanismi del Gasp.
Marten de Roon 8,5
Ci sono almeno tre momenti decisivi che caratterizzano il suo anno: il gol a Verona che ha sbloccato il risultato, la rete a Firenze in Coppa Italia e il rigore segnato contro l’Udinese. Che sia un motorino instancabile lo sappiamo tutti; partita dopo partita si è dimostrato anche un leader silenzioso sempre presente per trainare il gruppo. Pietra angolare.
Papu Gomez 10
Il voto più alto, uguale al numero che porta sulla maglia. Ha giocato tanto, ha sempre dato il massimo e da quando il Gasp gli ha cambiato ruolo ha avuto una crescita esponenziale sotto il profilo del rendimento. Probabilmente si è allungato la carriera di qualche anno così. Guiderà l’Atalanta in Champions coronando una rincorsa che durava da alcune stagioni e regalandosi un’estate di riposo e senza spifferi di mercato come non gli capitava da un po’. Complimenti Papu, stagione memorabile.
Josip Ilicic 9
Un altro dei protagonisti più importanti, ha il grande merito di aver messo il turbo proprio nei momenti decisivi: la doppia semifinale contro la Fiorentina in Coppa Italia, a Napoli nella ripresa e pure contro il Sassuolo con il tiro da cui è nato il 2-1 del Papu. Ha distribuito calcio, è passato attraverso una brutta malattia a inizio stagione ma si è rialzato e si è...