Quaranta tra ragazze e ragazzi di Leffe alla scoperta di valori e natura con gli Alpini
Dal 19 al 22 giugno torna il progetto educativo delle penne nere della Val Gandino. Cresce il numero degli iscritti

di Matteo Beltrami
Lo scorso anno l’esperimento fu un successo, tant’è vero che i componenti dei Gruppi Alpini della Val Gandino hanno scelto di riproporre anche quest’estate il loro Campo Scuola.
Da giovedì 19 a domenica 22 giugno, ragazzi e ragazze dalla quinta elementare alla terza media si immergeranno alla scoperta della realtà alpina e non solo, con numerose attività nella natura. Cornice dell’iniziativa sarà ancora una volta lo stadio comunale di Leffe, dove verranno piantate le tende e allestito il campo base per un’esperienza ancor più immersiva.
«Sarà un’ottima occasione per far conoscere i valori alpini ai ragazzi, ma anche un modo per loro di entrare in contatto con i loro coetanei dei paesi vicini – spiega il capogruppo della sezione di Leffe, Pietro Gallizioli –. Non solo, svolgeranno anche attività nel rispetto dell’ambiente, scopriranno meglio il territorio e le diverse associazioni che si impegnano per preservarlo».
L’iniziativa coinvolge infatti partecipanti provenienti da tutti i cinque Comuni della Val Gandino, che a essa hanno contribuito in collaborazione con numerose associazioni. Il risultato è un programma intenso in cui: «I ragazzi non avranno il tempo di annoiarsi, ma saranno impegnati dalla mattina alla sera con tante attività diversificate e coinvolgenti, adatte veramente a tutti».

Il programma prevede giovedì mattina accoglienza, consegna del materiale in dotazione, con l’immancabile cappello, e un primo addestramento, mentre nel pomeriggio interverrà la Protezione Civile Ana per una presentazione dei propri interventi, in particolare per quel che riguarda la comunicazione e l’utilizzo dei droni.
Per la giornata di venerdì sono invece previste attività sportive alla palestra (...)
Ci sono ottime esperienze simili a quella che gli alpini stanno cercando di proporre ai bambini. E con molta più esperienza pedagogica. Gli alpini dovrebbero concentrarsi in altre cose e lasciare i campi simil Scout a chi lo fa da almeno un secolo.