Quattro bergamaschi a Lione Appunti di una giornata azzurra
È stato tutto emozionante, molto emozionante. I tifosi italiani erano pochi rispetto ai belgi, che hanno invaso Lione per tutto l'arco della giornata. La nostra nazionale era sfavorita rispetto a quella dei Red Devils, pronti a confermarsi tra le pretendenti al titolo come da pronostico. Peccato per loro - e buon per noi - che non sia andata proprio così.
Il fermo immagine tratto da Sky Sport mostra il commissario tecnico della Nazionale, Antonio Conte, dopo essersi procurato una piccola ferita vicino al naso nell'esultare subito dopo il gol di Giaccherini al Belgio, 13 giugno 2016. ANSA/FERMO IMMAGINE SKY SPORT +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
Italy's supporters celebrate the victory at the end of the UEFA EURO 2016 group E preliminary round match between Belgium and Italy at Stade de Lyon in Lyon, France, 13 June 2016. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO (RESTRICTIONS APPLY: For editorial news reporting purposes only. Not used for commercial or marketing purposes without prior written approval of UEFA. Images must appear as still images and must not emulate match action video footage. Photographs published in online publications (whether via the Internet or otherwise) shall have an interval of at least 20 seconds between the posting.)
epa05362820 Supporters of Italy cheer during the UEFA EURO 2016 group E preliminary round match between Belgium and Italy at Stade de Lyon in Lyon, France, 13 June 2016. (RESTRICTIONS APPLY: For editorial news reporting purposes only. Not used for commercial or marketing purposes without prior written approval of UEFA. Images must appear as still images and must not emulate match action video footage. Photographs published in online publications (whether via the Internet or otherwise) shall have an interval of at least 20 seconds between the posting.) EPA/SERGEY DOLZHENKO EDITORIAL USE ONLY
Italy's supporters display their National flag during the UEFA EURO 2016 group E preliminary round match between Belgium and Italy at Stade de Lyon in Lyon, France, 13 June 2016. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO (RESTRICTIONS APPLY: For editorial news reporting purposes only. Not used for commercial or marketing purposes without prior written approval of UEFA. Images must appear as still images and must not emulate match action video footage. Photographs published in online publications (whether via the Internet or otherwise) shall have an interval of at least 20 seconds between the posting.)
La sveglia suona presto, alle 6. Una doccia, un caffè e si parte: l'appuntamento alla stazione di Bergamo è alle 7.30. Qui ci troviamo Marco, Federico, Niko ed io, tutti assonati, ma con la voglia di vivere una giornata unica. Ah, Niko non è un soprannome, ha origini tedesche (lui ci tiene molto). Prendiamo il pullman in direzione Lampugnano: qui capiamo che la colazione giusta sarà con pizza e Coca Cola, sperando di addormentarci nel viaggio in direzione Lione.
Ma la tensione è tanta e il sonno può attendere: 6 ore di pullman senza riuscire a chiudere occhio, forse per la voglia di raggiungere il prima possibile lo stadio. Qualche foto, giusto due parole con gli altri italiani in trasferta come noi e siamo arrivati. Il bus ci lascia davanti alla stazione di Part-Dieu e subito inizia lo spettacolo: veniamo travolti da una marea rossa: i tifosi belgi sono tantissimi. Dopo un pranzo veloce (abbiamo un po’ di timore nell’assaggiare i piatti locali, quindi ci affidiamo ad un classico McDonald’s) prendiamo il tram che ci porta davanti allo stadio.
Anche qui, come nel centro di Lione, i belgi sono la maggioranza. La birra scorre a fiumi e decidiamo di aggregarci ad un gruppo di connazionali provenienti da Verona e dalla Toscana. Cori, sfottò. Con un unico slogan: «Non avremo Pogba e Payet, ma almeno ci facciamo il bidet». Siamo italiani, dobbiamo farci notare. Per forza. Alle 20 entriamo allo stadio e ne rimaniamo affascinati: moderno, all’avanguardia. Bellissimo.
Il momento degli inni nazionali è sicuramente il più commovente: un’intera curva del Parc Olympique Lione si stringe a coorte sulle note de Il Canto degli Italiani. Un urlo forte e si comincia. Inutile raccontare come sia andata la partita, meglio concentrarci sulle sensazioni provate. Il gol di Giaccherini, inaspettato. La sofferenza nel finale, con il timore che il Belgio da un momento all'altro potesse pareggiare, la liberazione al gol di Pellè. Una gioia infinita che ci porteremo dietro per tutta la notte.
Al fischio finale non ce ne vogliamo proprio andare dallo stadio, passiamo circa due ore fuori dall’impianto per coglierne la bellezza e parlare (come se non lo avessimo già fatto) della partita, cercando in rete i video dei gol per rivederli ancora e ancora. Nel frattempo incontriamo un euforico Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere federale della FIGC. Gli chiediamo una foto e ci risponde: «Certo, daje che stasera gli abbiamo rotto il c...». Euforico, appunto.
È il momento di tornare in centro a Lione, dove speriamo di trovare un pub aperto in cui passare la notte: non abbiamo preso un hotel e il pullman di ritorno è alle 6.30. Ne troviamo aperti un paio proprio vicino alla stazione. Ci infiliamo nel primo, che sta trasmettendo la replica di Irlanda-Svezia (1-1), l’altra partita del nostro girone. Ci fermiamo lì fino alle 5 del mattino, davanti ad una birra, chiacchierando con i tanti tifosi belgi che a letto proprio non ci vogliono andare.
Sono delusi, molto. All’inizio ci guardiano anche un po’ storto. Poi però si sciolgono e iniziamo a chiacchierare di calcio e non solo, grazie al nostro inglese maccheronico. Con loro ci troviamo bene, non sono poi così diversi da noi. Simpatici, allegri, senza pregiudizi. Ci salutano con un caloroso «ciao spaghetti!» e ci dirigiamo verso l’autobus che ci riporterà a casa.
Stanchi e felici, ci addormentiamo subito dopo esserci seduti. Per chi come noi vive di calcio è stata un’esperienza indimenticabile. Il risultato conta, ma siamo rimasti affascinati anche dalla bellezza che gli europei portano nelle città: tutti insieme, italiani e belgi, con una birra in mano. Prima, durante e dopo la partita. Alla faccia degli hooligans...