Il rito del Giovedì Santo

In che senso papa Francesco ha cambiato la "lavanda dei piedi"

In che senso papa Francesco ha cambiato la "lavanda dei piedi"
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È un rito che si rinnova ogni Giovedì della Settimana santa nelle chiese di tutto il mondo: la Lavanda dei piedi. Lo rinnova anche il papa, quest’anno come sua abitudine in un carcere, quello di Velletri a pochi chilometri da Roma. Un rito povero, suggestivo più per l’idea che per il modo con cui si realizza e che ripete quel gesto imprevisto di Gesù, poco prima dell’Ultima Cena. Un gesto con cui Gesù prese completamente in contropiede gli apostoli, che non s’aspettavano assolutamente che chi li guidava si chinasse davanti a loro per lavare i piedi a ciascuno. E infatti nel Vangelo di Giovanni (l’unico che documenta questo episodio, si racconta che Pietro, arrivato il suo turno, tentò una ribellione perché gli sembrava improprio quello che stava accadendo. Per lui, semmai, doveva accadere il contrario: toccava a loro lavare i piedi del Signore. Ma, com'è noto, Gesù lo rimproverò anche con una certa asprezza e, guardandolo negli occhi, gli disse di non mettersi di mezzo e di lasciarlo fare. «quello che io faccio», gli disse, «tu ora non lo capisci, lo capirai dopo». E Pietro naturalmente lo lasciò fare: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo».

 

 

Ma che significato aveva quel gesto? E cosa c’era da capire? Innanzitutto, a differenza dei riti della Pasqua che anche Gesù con i suoi 12 si apprestava a seguire, questo non faceva parte della tradizione ebraica. Di qui lo spiazzamento di chi stava con lui. La lavanda dei piedi era un’usanza dettata da necessità assolutamente pratiche, in quanto spesso in Palestina si girava a piedi nudi o con sandali che non proteggevano dalla polvere delle strade non lastricate. Così poteva accadere che nelle case dei ricchi ci fossero dei servi addetti a lavare i piedi di chi entrava, in modo da non sporcare la casa. Quindi più che di un rito si trattava di un’abitudine pratica. E non può essere visto come un rito di purificazione, visto che nessuna tradizione lo documenta come tale. Del suo gesto Gesù parla poi a tavola. Dice di aver dato l’esempio. Il lavare i piedi è un modello di rapporti fraterni: «Anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri», sottolinea. È un grande gesto d’amore, che Papa Francesco ha rivitalizzato in modo rivoluzionario. Infatti, con un’accelerazione inaspettata prima ha disposto che tra coloro a cui lavare i piedi ci fossero anche delle donne e poi ha aperto anche ai non credenti.

 

 

In una lettera inviata un anno dopo essere stato eletto, al prefetto della Congregazione vaticana per il Clero, Robert Sarah, ha precisato che «d’ora in poi i pastori della Chiesa possono scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del popolo di Dio». Sarah, che faceva parte dell’ala conservatrice della Chiesa, impiegò un anno a emettere il decreto, e alle fine chiese e ottenne che il Decreto venisse pubblicato insieme a una lettera di Papa Francesco che ne attestasse la vera paternità. Così, dal 2016, Bergoglio rinnova quel gesto di Gesù piegandosi senza più fare distinzioni.

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