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Siete persone di successo o no? 13 aspetti che fanno la differenza

Siete persone di successo o no? 13 aspetti che fanno la differenza
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Cercare di fare al meglio il proprio lavoro è una sacrosanta preoccupazione che tutti i professionisti hanno: ne vale non solo del tenersi stretto il proprio impiego, ma anche del progredire, fare carriera e avere successo. Già, il successo, un recondito desiderio che tutti quanti custodiamo nel nostro cassetto nella speranza di poterlo mostrare a pieno diritto al mondo intero. Se anche voi nutrite questa aspirazione, aprite bene le orecchie: Dave Kerpen e Andy Bailey, due importanti amministratori delegati, rispettivamente delle compagnie Likeable Local e Entrepreneurs Organization, hanno messo in fila 13 aspetti che distinguono una persona di successo da una non: un po' per capire se già lo siamo, e un po' per aiutarci a correggerci nel modo migliore, vale la pena darci un'occhiata.

 

1) Chi abbraccia il cambiamento e chi lo teme

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Regola numero uno per avere successo: guardare sempre con positività i cambiamenti. È chiaro che si tratta di una delle cose più difficile da fare sul luogo di lavoro, ma con il mondo che gira a velocità vorticosa non ci si può permettere di rimanere indietro o di arroccarsi sulle posizioni più tradizionaliste. Chi ha l'animo del vincente ce la fa, perché sa che non può fare altrimenti.

 

2) Parlare di idee o di persone

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La febbrile tentazione di spettegolare e di parlare dei difetti del nostro vicino d'ufficio è sempre dietro l'angolo; un comportamento che non porta assolutamente da nessuna parte. L'uomo di successo non parla di persone, ma pone sempre al centro dei propri discorsi le idee, il modo più intelligente per svilupparle, tentando di coinvolgere tutti. Anche perché solo così i nostri colleghi potranno migliorare la qualità del loro lavoro, prendendo spunto da questa intraprendenza.

 

3) Assumersi le proprie responsabilità o scaricare il barile

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Chi ha mai detto che l'errore significa per forza inettitudine? A tutti può capitare di sbagliare, l'inciampo è segno di un tentativo, che è sempre apprezzabile. Piuttosto, ciò che distingue un uomo di successo da uno di insuccesso è la disponibilità ad ammettere di aver sbagliato, senza vergogna; il perdente tenterà sempre di scaricare la colpa su qualcun altro.

 

4) Condividere o prendersi tutto il merito

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È chiaro che quando otteniamo un bel risultato vorremmo che tutti i nostri meriti ci venissero riconosciuti. Ma attenzione, perché esagerare nel voler assolutamente far capire quanto siamo stati bravi, proprio noi e solo noi, è sintomo di insicurezza e debolezza: tutti aspetti che con il successo non hanno nulla a che vedere. Piuttosto, saper riconoscere i meriti degli altri, magari anche sacrificando qualche encomio dovuto, è espressione di maturità e di certezza di sé.

 

5) Sostenere o “gufare”

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Sulla scia degli ultimi dettami, ecco un'altra caratteristica fortemente legata al rapporto con gli altri: l'uomo di successo spera sempre nell'exploit e nei grandi risultati dei colleghi, mentre colui che non andrà mai da nessuna parte, in cuor suo, spera sempre che l'altro fallisca, che non raggiunga i propri scopi. Il successo collettivo non può non accrescere anche il successo individuale.

 

6) Disponibilità o rifiuto ad imparare

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Il concetto di base è piuttosto ovvio: per crescere occorre sempre imparare. Ma bisogna fare attenzione a non cadere in quello che si potrebbe definire “apprendimento selettivo”: la persona di successo sa che può imparare da tutto e da tutti, senza alcun pregiudizio, mentre che non avrà mai successo ha già deciso a priori chi o cosa può dargli qualcosa in più, perdendosi un sacco di opportunità.

 

7) Aiutare o aiutarsi

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Si capisce, da tutto quanto detto finora, come per Kerpen e Bailey la disponibilità nei confronti del prossimo sia elemento imprescindibile per avere successo. Anche in questo caso, infatti, si evidenzia come il successo non possa non ricomprendere atteggiamenti sempre tesi ad aiutare e collaborare con gli altri, piuttosto che a pensare solo a se stessi. Anche se la vostra mano tesa non verrà accettata, sicuramente spingerà gli altri ad essere disponibili nel momento in cui sarete voi ad avere bisogno.

 

8) Osare, senza temere il fallimento

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Rifiuto e fallimento sono due delle paure più paralizzanti in assoluto, che spesso impediscono di chiedere ciò che si vuole veramente. La strada verso il successo è naturalmente ricca di ostacoli che paiono insormontabili, di momenti in cui occorre il coraggio di osare: c'è che lo tira fuori, e chi invece si accontenta di rimanere nel proprio cantuccio.

 

9) Capire se stessi o lasciarsi perdere

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Il primo passo per influenzare gli altri e ottenere ciò che si vuole dalla vita, sostengono Kerpen e Bailey, è imparare a conoscere se stessi. Per farlo, in particolare, i due supermanager raccomandano la valutazione Enneagramma, che suddivide le persone in 9 categorie, permettendo di cogliere aspetti della propria personalità in maniera più piena. La paura dell'introspezione, chiosano, è tipica dei perdenti.

 

10) Ascoltare o parlare

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Vecchio adagio che chiunque si sente ripetere fin da quando è bambino: imparare ad ascoltare. Secondo Kerpen e Bailey, però, si tratta di una delle qualità meno comuni nel mondo del lavoro, poiché quasi tutti tendono sempre ad imporre la propria parola e il proprio pensiero. Lasciare all'altro la possibilità di esprimersi è la chiave per entrare in rapporto con loro nella maniera migliore.

 

11) Emotivi o inscalfibili

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Un'accentuata emotività viene considerata, nella vulgata comune, sinonimo di debolezza e addirittura di scarsa affidabilità. Nulla di più sbagliato: mostrarsi sensibili o addirittura vulnerabili favorisce l'interconnessione fra individui, facilita i rapporti e li rende più solidi e profondi. Tutti elementi che favoriscono la corsa al successo.

 

12) Ottimismo o pessimismo

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Il grande aut aut: lasciarsi prendere dallo sconforto in seguito a difficoltà o fallimenti, oppure lasciare sempre spazio alla speranza di un futuro migliore? Inutile specificare quale venga ritenuta la caratteristica regina dell'uomo di successo: mantenere l'ottimismo in ogni situazione favorisce la creatività e l'emergere di soluzioni ritenute fino ad un minuto prima impensabili. Il pessimista, invece, le soluzione non le troverà mai.

 

13) Altruismo o egoismo

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Per quanto si possa pensare che la strada verso il successo sia fortemente legata all'individualità, concedersi momenti di gratuità è in realtà fondamentale: trattare le persone indipendentemente dalla possibilità di ottenere qualcosa in cambio genera una benevolenza da parte degli altri che, sicuramente, porterà notevoli vantaggi.

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