Primo tempo stellare

Tifiamo una squadra meravigliosa anche senza sette titolarissimi

Tifiamo una squadra meravigliosa anche senza sette titolarissimi
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Una squadra semplicemente meravigliosa. Pareggio strepitoso per l’Atalanta sul campo della Roma: il 3-3 maturato nei 94’ di gioco lascia addirittura dei rimpianti per la Dea, che però si coccola un grande Rigoni (doppietta dopo il terzo gol nerazzurro di Castagne) e, in generale, una prestazione mostruosa da parte di tanti giocatori che nessuno pensava potessero essere così forti. Le note liete, per il tecnico Gasperini, sono talmente tante che servirebbe un libro per spiegarle, ma in questo momento c'è subito una gara fondamentale come quella di Copenaghen, che fa riflettere su quanto sia diventata grande questa piccola grande Atalanta.

 

 

Turnover totale per mister Gasperini contro i giallorossi. Dopo un paio di giorni in cui i segnali che arrivavano erano votati alla presenza in campo dei titolarissimi, il tecnico della Dea si conferma stratega assoluto e sceglie la rivoluzione. Gollini è la conferma in porta, in difesa Djimsiti e Palomino giocano ai lati di Mancini; Castagne e Ali Adnan sono gli esterni di centrocampo con Pessina e Valzania al centro, mentre l’attacco è tutto sulle spalle di Pasalic e Rigoni con Zapata boa avanzata. Nella Roma, senza Strootman ormai ceduto al Marsiglia, Di Francesco sceglie il tridente Under-Dzeko-Pastore (Perotti non convocato) mentre al centro linea verde con Cristante e Pellegrini davanti a De Rossi. Serata di fine estate nella capitale, circa quarantamila spettatori sugli spalti e una quarantina di orobici nel settore ospiti. Quando giochi in casa della Roma con tanti elementi quasi mai schierati prima e prendi pure gol di tacco dopo nemmeno due minuti (cross di Under, perla di Pastore e Gollini sorpreso), il rischio che la gara diventi un diluvio di gol è dietro l’angolo. Poi però l’Atalanta rimette la barra dritta e allora capisci che siamo di fronte a uno dei progetti di calcio più belli degli ultimi anni.

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La sinfonia orobica inizia al 6’, con Rigoni che recupera un pallone di Manolas e manda sul fondo di poco. La Dea al 9’ impegna ancora Olsen con Djimsiti e dopo un destro di Under parato facilmente da Gollini inizia uno di quei monologhi tanto netti quanto imbarazzanti per chi li subisce. Tra il 18’ e il 45’, l’Atalanta prende letteralmente a pallonate la Roma: Fazio salva sul numero 53 iracheno, che da buona posizione non trova il pertugio giusto; il pareggio arriva così al 20’, con Castagne che segue l’azione dopo il destro di Zapata e raccoglie (posizione regolare) la respinta del palo che ha negato il gol al colombiano. Trovato l’1-1, la Dea continua ad attaccare: al 22’ Rigoni insacca il 2-1 su assist di Zapata (grande progressione del colombiano) e la Roma è letteralmente in ginocchio. Per dire: nei primi 33’, l’Atalanta batte nove calci d’angolo. Al 27’ ancora Rigoni sfiora il gol con un bel sinistro a giro e al 29’ Zapata manda Pasalic davanti a Olsen, ma la conclusione del croato è rimpallata da un grande De Rossi. Al 33’, prima Pasalic e poi Adnan vanno nuovamente vicini al gol, ma il capolavoro della Dea si compie al 38’, quando Rigoni e Pasalic combinano bene e l’argentino insacca la doppietta nel cuore dell’area di rigore.

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In avvio di ripresa, la squadra nerazzurra inizia con un piglio diverso: al 50’ Pastore manda alle stelle da buona posizione mentre al 51’ ci pensa Under a impegnare Gollini, prima del 2-3 di Florenzi, che si inserisce centralmente e batte Gollini con un sinistro forte ma centrale su cui forse si poteva fare qualcosa in più. La squadra giallorossa prende fiducia: al 66’ N'Zonzi impegna ancora Gollini, mentre al 69’ Dzeko e al 75’ Schick spediscono in Curva Sud palloni interessanti. La Dea nel finale mette fuori ancora la testa: al 79’ Rigoni va fino in fondo ma viene rimpallato da Fazio e sull’angolo seguente serve un prodigioso intervento di Schick praticamente sulla linea di porta per togliere dal sinistro di Palomino il quarto gol dei nerazzurri. I nerazzurri insistono, all’81’ de Roon serve Zapata che impegna Olsen (ma era in fuorigioco) e un minuto più tardi ecco l’episodio che brucia il successo atalantino: Toloi in scivolata prende il pallone e sul tackle tocca anche De Rossi, Fabbri assegna la punizione e la battuta di Pastore trova sul secondo palo Manolas che anticipa Castagne e segna il 3-3. Subito dopo il pareggio, la Roma ha due buone occasioni per vincere una partita che è già un miracolo sia in parità, ma Gollini si riscatta dopo una gara senza acuti prima su Dzeko (85’) e poi su Schick (86’, respinta di piede semplicemente meravigliosa). Nel finale, l’Atalanta cerca addirittura di vincere e dopo le conclusioni di Pasalic (89’) e Toloi (91’), il rischio della beffa atroce in contropiede è dietro l’angolo: Kluivert (93’) ha sul sinistro il colpo del ko ma Castagne segna il secondo gol della sua serata con un recupero da campione e salva la Dea. Al 94’ Fabbri fischia la fine; il rammarico per il mancato successo è tanto, ma un punto, su questo campo e con questa formazione, vale anche più di una vittoria. Bravi a tutti, adesso giovedì tocca agli altri.

 

Roma-Atalanta 3-3
Reti: 2’ Pastore (R), 20’ Castagne (A), 22’ e 38’ Rigoni (A), 60’ Florenzi (R), 82’ Manolas (R)

Roma (4-3-3): Olsen; Florenzi (73’ Schick), Manolas, Fazio, Kolarov; Cristante (46’ NZonzi), De Rossi, Lo. Pellegrini (46’ Kluivert); Under, Dzeko, Pastore. All. Di Francesco.

Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Djimsiti, Mancini (64’ Toloi), Palomino; Castagne, Valzania (53’ De Roon), Pessina (50’ Hateboer), AliAdnan, Pasalic, Zapata, Rigoni. All. Gasperini.

Arbitro: Fabbri di Ravenna (Alassio e Lo Cicero; Calvarese; Di Bello e Passeri).

Ammoniti: 58’ Nzonzi (R), 81’ Djimsiti (A).

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