Storia di Cenerella, la gattina salvata dalla volontaria Ombretta in quel di Grassobbio
La donna racconta: «Questa micetta che abbiamo trovato mi ha spezzato il cuore. Dinnanzi a tanto dolore non potevo girarmi dall’altra parte»
di Stefano Nava
Le colonie feline sono un fenomeno in grande espansione sul territorio lombardo e anche il Comune di Grassobbio non è stato esente dalla scoperta di colonie sul suo territorio. Ed è qui che abbiamo appreso la storia di Cenerella, una gattina randagia che ha avuto la fortuna di trovare sulla sua strada una volontaria dal cuore d’oro. A contattarci è stata proprio questa volontaria, il cui nome è Ombretta Zanardi.
Accompagnata per l’occasione da Liza De Pasquale, altra volontaria felina, racconta: «Circa una settimana fa Cerenella è stata abbandonata dalla mamma che appartiene a una colonia di gatti randagi che sostano nella zona industriale di Grassobbio. Questi felini randagi si spostano tra le varie aziende vicine alla ricerca di cibo. Fortunatamente questa esigenza viene assicurata da un gruppetto di persone di cuore. Cenerella, questa micetta che abbiamo trovato, mi ha spezzato il cuore e dinnanzi a tanto dolore non potevo girarmi dall’altra parte. Per aiutarla mi sono fatta forza e ho mosso “mari e monti” chiamando l’Azienda Territoriale della Salute (Ats, ndr), volontarie di gattili della Bergamasca, amiche su cui so di poter contare, con l’unico fine di portare in salvo questa povera micia».
«È tempo di cucciolate, le gatte randagie non sterilizzate partoriscono anche sei piccoli alla volta. Appena ho fatto il nome del Comune nel quale l’ho trovata, mi è stato detto che Grassobbio non si è mai interessato al problema. E la cosa mi ha fatto arrabbiare, perché un Comune lo deve fare per legge, deve censire le colonie presenti sul suo territorio. A oggi a Grassobbio una sola colonia è stata registrata e a farlo non è stato il Comune, bensì una volontaria. Colgo l’occasione per ringraziare anche Chiara, Elena, Melissa e Gianna che mi hanno aiutato a mettere in salvo sia Cenerella che Eva (in un episodio di “evasione”, visto che cerca sempre di scappare dalla gabbietta all’Oasi felina di Boltiere)».
Ombretta ci parla di Gianna poiché (...)