Ecologia

Traffico e mobilità sostenibile: le proposte per il 2030 di Legambiente a Clean Cities Bergamo

Il capoluogo è ancora fanalino di coda per qualità dell’aria. Gli ambientalisti ritengono necessario potenziare trasporto pubblico e mezzi alternativi

Traffico e mobilità sostenibile: le proposte per il 2030 di Legambiente a Clean Cities Bergamo
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La campagna itinerante Clean Cities organizzata da Legambiente dopo Torino, Genova e Milano passa anche da Bergamo, per presentare i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana.

«I fondi del Pnrr sono un’opportunità per Bergamo, sul loro impiego il circolo di Legambiente certamente vigilerà – spiega Elena Ferrario, presidente della sezione Bergamasca –. Risultano venti milioni di euro finalizzati a interventi di rigenerazione urbana, con percorsi ciclopedonali, cinquanta milioni per la linea tranviaria T2 della Valle Brembana Bergamo-Villa d’Almè e dieci milioni per il rinnovo e il miglioramento del parco autobus. Ma dei 110 milioni destinati al collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio, la posizione di Legambiente resta critica, così come per l’impatto ambientale del progetto, da ottanta milioni di fondi, dell’E-Bus Rapid Transit da Bergamo a Dalmine, un'opera che non è a servizio dei paesi che attraversa, pur essendo un trasporto di carattere locale».

Sul tema della qualità dell’aria Bergamo, nonostante abbia fatto registrare sensibili miglioramenti, resta ancora città fanalino di coda in Italia per il Pm10, dovendo abbattere del 29 per cento le concentrazioni rispetto alla media annua 2022, per rientrare nei parametri decisi per il 2030. Per ciò che riguarda il Pm2.5, la riduzione necessaria è addirittura del 55 per cento, mentre per l'NO2, legato alla diffusione dei propulsori diesel, deve arrivare ad abbattere del 20 per cento i livelli registrati.

Traffico e mobilità sostenibile

Il traffico resta uno dei problemi maggiori della mobilità cittadina, dove il tasso di motorizzazione è ancora troppo sbilanciato con la media UE: 61 auto ogni 100 abitanti, mentre si dovrebbe puntare a meno di 35. L’offerta di trasporto pubblico risulta buona in relazione alla dimensione della città, eppure per Legambiente non rappresenta ancora una valida alternativa all’uso dell’auto privata. Resta invece debole l’offerta del servizio ferroviario sulla linea Bergamo-Treviglio, dove si congiunge con la Milano-Venezia, oltre che inadeguato e lento il servizio ferroviario sulla linea via Carnate. La sharing mobility si è rilanciata con un paio di operatori di monopattini (circa novecento mezzi in totale), il rinnovato servizio bike sharing (anche elettriche) e qualche auto elettrica del servizio regionale di E-vai.

Sicurezza stradale

Sul tema della sicurezza stradale, la richiesta è che Bergamo acceleri il progetto di diventare “Città 30”: tante le porzioni di strade attualmente già con il limite massimo imposto a 30 chilometri orari, soprattutto in centro storico, siamo quasi a metà dell’obiettivo che l’associazione ambientalista propone dell’80 per cento strade cittadine. Si tratta di un percorso lungo di informazione pubblica e di riorganizzazione delle strade e delle piazze, prevedendo elementi di moderazione del traffico e disegno, quartiere per quartiere, di nuovi percorsi pedonali e ciclabili, di ridefinizione delle strade, per un abitare di prossimità che viene definito “Città 15 minuti”.

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