Ristorante S'Agapò in via San Giovanni

Un angolo di Grecia dedicato a Bergamo. Si mangiano spanakopita e meligianossalata

Il suo nome significa "ti amo" ed è una dichiarazione d’amore per il cibo. Ma anche per la nostra città

Un angolo di Grecia dedicato a Bergamo. Si mangiano spanakopita e meligianossalata
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di Heidi Busetti

Della Grecia ci si ricorda tutto: il mare, l’azzurro del cielo, la sabbia delle spiagge, la cordialità degli abitanti. Si ricordano i miti greci, le leggende meravigliose e tutto quel candore di strade e abitazioni che riempie gli occhi. Quel che però non ci si ricorda sono i nomi dei piatti che per qualsiasi essere umano, greci esclusi, sono impossibili da ripetere. Tipo il Souvlaki, il Bifteki o il Keftes. Tipo. O la Spanakopita e la Melomakarona. Peggio che andar di notte. Ecco perché, ogni tanto, val bene una ripassatina. Per esempio, andando in un nuovo locale in città.

Si chiama S’Agapò (“ti amo”) ed è una dichiarazione d’amore per il cibo. Greco, naturalmente. È in via San Giovanni 8, e propone dolmades e feta, tanto per cominciare. Sedute bianche e pareti in mattoni e pietre, S’Agapò sogna di portare i propri clienti in un angolo di Grecia, uno di quegli angoli pittorici ritratti nei piatti decorativi appesi alle pareti, tratteggiati nei tipici colori dell’azzurro e del bianco. Diverse le specialità della casa: dal musaka di carne (strati di patate e melanzane, ragù di vitello e besciamella), alla gemista vegetariana (peperone e pomodoro ripieno, con cipolla, sedano, carote, spezie, pomodoro, peperoni e riso) fino alla salsiccia greca di maiale che tra gli ingredienti ha pomodorini, cipolla, feta greca e pita. Il suo nome? La Llukanina al forno.

Erion Lena, 38 anni, titolare del nuovo locale

Se non avete mai assaggiato la cucina greca, val davvero la pena farci un salto, perché la particolarità di questa cucina sta nella sua genuinità, visti gli elementi semplici di cui sono composti i piatti: non per nulla carne e pesce trovano un posto speciale anche nella mitologia, nelle figure di Pan (il dio pastore) e Glauco, figlio di Poseidone, che nacque umano, pescatore in Beozia e finì con una coda di pesce. Nel menù del ristorante non mancano neppure la famosa salsa Tzatziki, una salsa yogurt con cetrioli, aglio, olio d’oliva, sale e aceto che, narrano le leggende, nacque nell’antica Grecia per cercare un po’ di ristoro dall’afa, e la Meligianossalata, che sembra uno scioglilingua degno di Mary Poppins, e invece non è che una salsa a base di maionese e polpa di melanzane.

Si chiama S’Agapò, e ha un cuore al posto dell’apostrofo. Una dedica, come scrivono i titolari sulla pagina Facebook, alla nostra bella città!

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