È tutto un fiorire di grandi abbracci Il Pora e la Presolana dopo le mura

Avranno ragione quelli di l'Oltreuomo, che scrivono: «Se esiste un inferno è fatto di abbracci»? O meglio dar retta alla solita ricerca della solita università americana - in questo caso di San Diego, California - che ha sottolineato come esperienze piacevoli collegate al tatto, quali l'abbraccio, provochino una risposta positiva da parte dell'organismo? Se lo stimolo emotivo agisca davvero direttamente sull'amigdala, con il conseguente aumento nella produzione di ossitocina, non ci è dato sapere. Di certo l'abbraccio collettivo è diventato uno straordinario strumento di marketing territoriale. Perché raccoglie una spinta positiva verso l'obbiettivo, fa notizia, genera autostima e senso d'appartenenza.
In origine erano le mura. Del Guinness a Bergamo, con 11.500 persone sulle mura venete per spingere la candidatura all'Unesco di Città Alta, si è parlato molto. L'evento è andato in porto grazie alla maestria nell'organizzazione di eventi di questo tipo di Cristophe Sanchez, braccio destro del sindaco Giorgio Gori: «Dell’abbraccio alle Mura e dell’amatriciana in piazza sono molto contento - ci ha raccontato Sanchez -. Sono iniziative che danno a Bergamo il senso di appartenenza, una cosa di cui il bergamasco di città ha bisogno perché non ha tanti momenti per esprimerlo. Io adoro l’immagine delle mura con quelle migliaia di persone che vestivano la stessa maglietta, adoro vedere tutti sotto la stessa bandiera. Per l’abbraccio la gente si era prenotata da tutta Europa. E nella serata dell’amatriciana osservare quell’immagine di tantissima gente seduta a mangiare insieme per sostenere chi ha vissuto la tragedia del terremoto è stato qualcosa di grande. Sono momenti indimenticabili».
Poi l'annuncio della Presolana. Serviranno «solo» due o tremila persone, invece, per stringersi attorno alla Presolana. Un abbraccio lungo 20 chilometri. «In accordo con il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi – afferma il presidente dell’Unione Bergamasca Cai Paolo Valoti – abbiamo pensato di annunciare già questa idea di una cordata mondiale orobica intorno al periplo della Presolana, un’iniziativa sulla scia del grande abbraccio che è andato in scena sulle mura di Bergamo e che vuole essere un’occasione per lanciare un messaggio per la sicurezza e salvaguardia della montagna». L’appuntamento è fissato per l’8 e il 9 luglio del prossimo anno. L’iniziativa verrà presentata ufficialmente l’11 dicembre prossimo nell’ambito della Giornata Internazionale della Montagna, ma Cai, Alpini e Provincia hanno già avviato la macchina organizzativa e stanno individuando i percorsi più adatti affinché la cordata possa rientrare nei record della montagna. È gente che non si ferma di fronte alla prima salita, quindi ce la faranno sicuramente.
E ora anche il Monte Pora. Senza ansie da Guinness, infine, l'iniziativa battezzata - non senza apprezzabile autoironia - «Un abbraccio tira l’altro». Uno slogan brillante per aprire la stagione sciistica al monte Pora e per dare il via alla stagione sportiva dello Sci Club RadiciGroup. Il ritrovo è fissato per domenica 18 dicembre alle 13.30 alla Baita Termen, per abbracciare non tutto il Pora ma il nuovo laghetto che garantisce il sistema di innevamento artificiale. A seguire merenda con dj set, musica, Babbo Natale. E poi, alle 16,45, la fiaccolata.