Prima della sfida di Europa League

È un Gasp in modalità impresa «I tifosi saranno orgogliosi di noi»

È un Gasp in modalità impresa «I tifosi saranno orgogliosi di noi»
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C'è chi la definisce una sfida da brividi, noi preferiamo raccontarla come la sfide dei sogni. Tra poco più di 24 ore, al Signal Iduna Park di Dortmund, l'Atalanta scenderà in campo per l'andata dei sedicesimi di finale contro il Borussia. Una partita storica, che rimarrà sul grande libro della Dea per sempre. Saranno oltre cinquemila i tifosi nerazzurri sugli spalti a incitare i ragazzi e Gasperini nell'abituale conferenza stampa pre partita, promette che la squadra se la giocherà fino all'ultimo minuto, in Germania come a Reggio Emilia, il 22 febbraio prossimo.

 

 

«Lo sappiamo bene, sarà un momento importante della storia della nostra società - dichiara il tecnico nerazzurro, anche lui alla prima volta in una sfida europea di questo livello -. Di fronte abbiamo una grande squadra, solo il campo potrà dire quante saranno le nostre possibilità di andare avanti. Sappiamo di non essere i favoriti, ma vedremo». Il Borussia, dopo aver passato una profonda crisi tra l'autunno e l'inizio dell'inverno, ha cambiato allenatore, scegliendo Peter Stoger, che è riuscito a riportare i gialloneri nelle zone alte della classifica. Ma per il bel gioco che ha reso famoso il Borussia, ripassare, anche se Gasp non è d'accordissimo: «Personalmente, apprezzo il modo di giocare del Borussia. Fanno un gioco offensivo, piacevole da vedere. È difficile però inquadrarli ora, domani sera sarà una partita a sé. Quel che è certo è che anche in campionato abbiamo incontrato squadre forti, e il Borussia lo è sicuramente. Vale più del terzo posto in classifica che occupa attualmente».

Un gap tecnico che, rose alla mano, pare evidente. Eppure il tecnico di Grugliasco non ha paura: «La differenza c'è, ma le differenze si possono colmare in tanti modi. Con l'attenzione, con la tecnica, con il carattere, con la corsa. Se facciamo le cose bene e come sappiamo, possiamo limitare il loro potenziale. Quello che non deve mai mancare, per quanto riguarda la mia squadra, è la personalità. Quello che è certo è che cercheremo di giocarci la partita con le nostre caratteristiche. Ce la giocheremo fino alla fine e questo farà la differenza. Anche una sconfitta di misura potrebbe andarci bene in ottica del ritorno, ma sono tutte valutazioni che lasciano il tempo che trovano. Conta solo dare tutto».

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Sul tipo di partita che nascerà dall'incontro tra queste due squadre votate all'attacco, Gasperini non si sbilancia: «Ripeto, è difficile fare valutazioni adesso. Potrebbe essere una gara simile a quella di Lione, del resto in Europa si gioca con molti giocatori in avanti. Ma resta comunque un’altra partita per il semplice fatto che si tratta di turno ad eliminazione diretta». Dentro o fuori quindi, tutto in 180' minuti, ma soprattutto con la partita d'andata che andrà in scena in uno degli stadi più caldi di tutta Europa: «È uno stadio importante, sappiamo che il fattore ambientale può influire, ma siamo abituati a tenere alta la concentrazione solo sulla gara. E poi i cinquemila bergamaschi al nostro seguito sono quello che ci serve, daremo il massimo per farli sentire orgogliosi di noi».

Un ultimo pensiero al campo, sponda Borussia e sponda Atalanta: «Loro hanno una rosa forte, con tanti giocatori veramente validi - commenta Gasp -. Ne hanno talmente tanti che non potranno neppure giocare tutti insieme. Difficile dire quindi chi gli toglierei... Nessuno in particolare, al massimo più di uno (ride, ndr). Il Papu e Caldara stanno meglio, per quello li ho convocati. Se tutto sarà ok giocheranno, molto dipende dalla rifinitura. Vedremo».

 

 

Al fianco del mister, lo sguardo di ghiaccio di Remo Freuler, sempre più leader silenzioso dell'Atalanta. «Lo stadio è veramente bellissimo - attacca il centrocampista svizzero -, ma una volta in campo penseremo soltanto alla partita e al risultato che vogliamo ottenere. Il clima dei tifosi di casa e il loro famoso "muro giallo" non ci condizionerà. Se ci sono differenze tra il calcio italiano e quello tedesco? Sì, ma è difficile analizzarle così, in poco tempo. Sicuramente loro, davanti, hanno giocatori importanti ma anche in campionato abbiamo affrontato squadre forti almeno quanto il Borussia quindi non vedo dove sia il problema». Sicurezza a palate da Freuler, ed è quello che gli chiediamo. Soprattutto in campo.

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